Lunedì 29 e martedì 30 ottobre si è abbattuta sulla provincia di Belluno una tempesta di vento e acqua che ha provocato danni ingenti a quasi tutto il territorio montano. Gli effetti dell’alluvione sono stati devastanti soprattutto per i paesi delle terre alte, che stanno facendo fronte all’emergenza con tanta forza ed energia, sostenuti da enti e istituzioni. Sollecitati dalle numerose richieste di chiarimenti e orientamento, Il Csv di Belluno ha raccolto alcune per agire e dove intervenire per aiutare il territorio flagellato dal maltempo.
L’articolo dedicato nel sito del Csv (http://www.csvbelluno.it/3712-emergenza-nel-bellunese-come-aiutare.html) è continuamente aggiornamento. Tutte le segnalazioni a ufficiostampa@csvbelluno.it.
COME DARE UNA MANO
Volontari per l’emergenza
Gli esponenti delle forze scese in campo in questi giorni (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Croce Rossa) precisano che nelle zone maggiormente colpite dal maltempo sono attivi professionisti delle emergenze, appositamente formati e con una lunga esperienza nel campo, cui è affiancato un carico logistico importante. Per questo è opportuno non intralciare in alcun modo le operazioni di soccorso, ripristino e risanamento. La buona volontà andrebbe sempre abbinata a coscienza, preparazione, competenze, organizzazione e coordinamento, oltre che a un’assicurazione.
Volontari nell’emergenza
Non è semplice individuare i bisogni specifici dei singoli territori, perché i problemi da risolvere sono molti. Assistenza domiciliare, distribuzione di beni di prima necessità (acqua, viveri, gasolio e benzina), aiuto nella rimozione di foglie, terra e ramaglie, cura del verde potrebbero essere alcuni di quelli più diffusi. Chiunque volesse rendersi disponibile per queste e altre necessità può mandarci una mail a info@csvbelluno.it dettagliando al meglio la sua disponibilità (Riferimenti; Periodo; Ambito territoriale; Competenze; Spostamenti; Recapiti; Autorizzazione al trattamento dei dati personali). Per facilitare la compilazione è stato creato un modulo, scaricabile da qui oppure compilabile comodamente online. Verrà stilato un elenco che sarà inviato ai sindaci dei Comuni più colpiti, in modo che in caso di bisogno possano essere loro a mettersi direttamente in contatto con voi.
Le associazioni di volontariato possono devolvere fondi ad altre associazioni di volontariato solo se il loro statuto contiene tra gli scopi/obiettivi la beneficienza.
Alcune iniziative
Sono in fase di organizzazione le prime uscite per la manutenzione della sentieristica sede dei sentieri CAI e dei vari percorsi naturalistici rovinati dal maltempo, organizzate dalla sezione di Lozzo di Cadore, che su Facebook scrive: «Vista l’eccezionalità e l’entità dei danni confidiamo in un ampio consenso da parte di tutti gli amanti della montagna e del nostro meraviglioso territorio». Le date sono domenica 11 novembre, sabato 17 novembre e domenica 25 novembre per i sentieri 268 – Quoilo, Larcede, Ciavalon, Anello del sole e botanico. Per qualsiasi informazione e/o adesione scrivere sotto il post.
Anche il Cai Feltre si è espresso con una bella riflessione pubblicata nella sua pagina Facebook, di cui riportiamo qui un estratto: «Chiediamo di percorrere i sentieri delle nostre zone per verificarne lo stato, per avere un’idea di dove e come intervenire. A gente con esperienza e volontà proponiamo di intervenire con gli attrezzi che hanno disposizione: ronche, seghetti, e soprattutto motoseghe. Invitiamo tutti quelli che si rendono disponibili a segnalare la propria disponibilità all’indirizzo sentieri@caifeltre.it».
Primo soccorso e altro
A chi chiede come aiutare, la Croce Rossa comitato di Belluno risponde «non abbiamo bisogno di raccolte fondi/viveri, abbiamo bisogno di persone che dedichino il loro tempo agli altri, anche ad emergenza finita». Per farlo bisogna frequentare appositi corsi di formazione, partito l’8 novembre nella sede di Belluno e il 13 novembre a Feltre: «Sei elettricista, idraulico, cuoco/a specialistaTLC o hai una particolare altra qualifica o specializzazione? Vuoi dare il tuo contributo in situazioni di emergenza? Iscriviti al corso di accesso alla CRI in partenza a Feltre».
Cibo e vestiti
Nonsono state segnalate particolari situazioni di disagio (se non a ), anche se sappiamo che molte comunità, in particolare dell’Agordino, si sono mobilitate per dare cibo e ospitalità a soccorritori e volontari attivi da giorni nelle zone colpite dall’emergenza.
Nella palestra delle scuole medie di Agordo ad esempio è stato istituito un punto di raccolta per stoccare gli alimenti che vengono donati dai cittadini italiani. Gli alimenti vanno suddivisi per tipologia, contati e impacchettati. I riferimenti per l’attività sono Federico e Alessandro della Pro Loco paesana.
Donazioni
Ad oggi sono oltre una ventina le raccolte fondi organizzate a vari livelli per aiutare il Bellunese a ripartire. All’iniziativa della Regione Veneto (con conto corrente e sms solidale) si è aggiunto da qualche giorno il Fondo Welfare e Identità territoriale. Da poco c’è anche Confagricoltura Veneto.
I Comuni attivi con raccolte fondi e conti correnti sono 16, di cui 12 solo per l’Agordino, che è stata una delle zone maggiormente colpite da vento e acqua:
- Comune di Belluno
- Comune di Feltre
- Comune di Agordo
- Comune di Canale d’Agordo
- Comune di Rocca Pietore
- Comune di Cencenighe Agordino
- Comune di Rivamonte Agordino
- Comune di San Tomaso Agordino
- Comune di Taibon Agordino
- Comune di Alleghe
- Comune di Colle Santa Lucia
- Comune di Livinallongo del Col di Lana
- Comune di Gosaldo
- Comune di Selva di Cadore
- Comune di Santo Stefano di Cadore
- Comune di Cibiana di Cadore
Si aggiunge il vicino Comune di Sappada. Non manca anche la mobilitazione del Terzo settore con l’associazione Bellunesi nel Mondo, i comitati Gocce di Sole e La Terra Trema il Cuore No. Dall’Italia ha risposto il Club Alpino Italiano, con particolare attenzione ai boschi schiantati. Dal Veneto l’associazione Bandiera Gialla Rovigo. Originale l’iniziativa di TG LA7 – Corriere della Sera, non tanto per il destinatario, ovvero i “boschi devastati del Nordest”, ma per il mittente.
La mobilitazione dei volontari
Fin dalle prime ore, al fianco delle organizzazioni di soccorso, si sono mobilitate decine, per non dire centinaia di persone. «Vogliamo metterci a disposizione in maniera intelligente», sottolinea il direttore del Csv Nevio Meneguz, «in questo momento l’importante è essere coordinati, anche per la raccolta fondi. Sul territorio coordiniamo un servizio di trasporto per persone con ridotta mobilità (Servizio trasporto e accompagnamento: STACCO) che opera soprattutto in montagna.Uno degli aspetti critici dei giorni scorsi è stato il collegamentoad alcune zone rimaste isolate e la pronta risposta ad alcunenecessità delle terre alte». I maggiori disagi, neanche a dirlo,sono stati registrati ancora una volta in Agordino.