
VIDOR (TREVISO) – Le indagini sulla morte di Alex Marangon, il giovane di 25 anni scomparso nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 e ritrovato tre giorni dopo lungo il Piave, confermano che si è trattato di una caduta accidentale. Le testimonianze raccolte e gli accertamenti degli inquirenti hanno escluso il coinvolgimento di terze persone.
Le testimonianze
Secondo chi era presente, Alex Marangon era agitato, parlava da solo e si muoveva a torso nudo nonostante il clima fresco. “Alex si è allontanato da noi, velocemente. Dopo qualche minuto abbiamo sentito un urlo flebile, soffocato. E rami che si spezzavano“, riferiscono alcuni testimoni. Nessuno ha parlato di aggressioni o minacce nei suoi confronti.
La sera della scomparsa, Alex partecipava a una seduta di musicoterapia presso l’abbazia Santa Bona di Vidor, in occasione della Festa del Sol del Putamayo. Secondo le indagini, avrebbe assunto ayahuasca e cocaina, un mix di sostanze che potrebbe avergli causato uno stato di alterazione psicofisica.
La dinamica della caduta
Le prove raccolte indicano che Alex è precipitato da una terrazza con un salto di 15 metri. L’autopsia ha confermato che “le ferite trovate sono compatibili con una caduta attraverso gli arbusti“. Non sono state rilevate tracce di colluttazioni o segni di aggressione. Inoltre, le piante dei suoi piedi erano prive di ferite, elemento che esclude la possibilità che abbia attraversato il bosco prima della caduta.
Durante le operazioni di ricerca, i soccorritori hanno tagliato parte della vegetazione, il che ha alimentato inizialmente l’ipotesi di un delitto. Tuttavia, le immagini riprese da un drone dei vigili del fuoco il 1° luglio hanno mostrato il corpo di Alex immerso nell’acqua, proprio sotto il punto della caduta. Causa dell’acqua torbida e della zona, inizialmente non era stata notata la presenza del corpo. Il cadavere è stato poi trascinato dalla corrente fino all’isolotto dove è stato ritrovato il 3 luglio.
Le indagini e gli ultimi movimenti
Negli ultimi mesi gli inquirenti hanno analizzato la vita di Alex, esaminando anche il suo diario personale. Ne emerge il profilo di un giovane sensibile ma con un carattere complesso. Le analisi condotte sui presunti indizi di un crimine, come le macchie nell’auto e i movimenti bancari postumi, hanno escluso ogni ipotesi di omicidio. Le tracce ematiche rinvenute si sono rivelate semplice succo di frutta, mentre i pagamenti erano addebiti automatici.
Dopo sette mesi di indagini, gli inquirenti chiudono il caso: Alex Marangon non è stato vittima di un’aggressione, ma di una tragica caduta dovuta probabilmente allo stato di alterazione causato dalle sostanze assunte.