Belluno – Nell’ambito della 28° edizione della rassegna “Oltre le Vette. Metafore, uomini, luoghi della montagna”, si è tenuto un convegno dedicato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e alla neonata C.E.R. Dolomiti. L’evento, intitolato “Le Comunità energetiche rinnovabili. Innovazione tecnologica e tradizione solidale per affrontare le sfide del cambiamento climatico”, si è svolto nella Sala dell’Affresco di Palazzo Bembo a Belluno.
Il convegno è stato organizzato grazie alla collaborazione tra il progetto InterReg “Panorama” e la rassegna “Oltre le Vette”, con l’obiettivo di promuovere la conversione ecologica nel territorio dolomitico. Tra i relatori, erano presenti Bruno Barel, professore associato dell’Università di Padova, Damiana Chinese dell’Università di Udine, Michele Porri, responsabile per le CER di Enel, e Giada Coleandro, dottoranda presso l’Università di Bologna. Ogni intervento ha contribuito a delineare il contesto normativo e tecnico per lo sviluppo delle comunità energetiche.
Durante il convegno, Marco Staunovo Polacco, presidente del Consorzio BIM Piave-Belluno, ha evidenziato l’importanza del progetto per il territorio: “Siamo orgogliosi di essere in questa importante rassegna della montagna per dialogare con esperti di azioni che parlano di scelte e strategie odierne per il futuro del nostro territorio”. Staunovo Polacco ha inoltre sottolineato come oggi la provincia di Belluno produca il doppio dell’energia che consuma, e con una regolamentazione adeguata, questa produzione potrebbe rappresentare un contributo significativo all’economia locale.
Antonio Daniele Barattin, presidente della C.E.R. Dolomiti, ha descritto il percorso di costituzione della comunità, che coinvolge attualmente i 60 comuni della Provincia di Belluno: “Dal punto di vista pratico, la C.E.R. si occupa di costruire e normare un nuovo equilibrio di autonomia tra produzione e consumo di energie rinnovabili”. Tra le risorse chiave figurano idroelettrico, fotovoltaico e biomasse. Barattin ha spiegato che l’obiettivo non è solo offrire vantaggi economici, ma anche creare benefici sociali per tutta la comunità: “La C.E.R. è aperta a tutti: istituzioni, aziende, famiglie e professionalità del territorio”.
L’incontro è stato moderato dal sociologo Diego Cason, che ha esposto la sua visione sull’utilità delle comunità energetiche nei territori montani: “La transizione, il cambiamento, fa parte dei fenomeni umani. Negli ultimi secoli siamo stati chiamati ad agire in maniera tempestiva in un contesto in cui scegliere la sostenibilità non è un’opzione, ma una vera e propria necessità. Siamo tutti chiamati a diminuire il consumo di fonti di energia fossile derivata”.
La nascita della C.E.R. Dolomiti rappresenta un passo significativo per il territorio bellunese e una delle prime esperienze di questo tipo in Italia. Con la collaborazione di soggetti pubblici e privati, l’iniziativa mira a creare un modello di comunità energetica sostenibile che possa servire da esempio per altre realtà. L’attenzione è ora rivolta all’effettiva implementazione del progetto e alle sue future evoluzioni, che potrebbero fare della provincia di Belluno un punto di riferimento nazionale nel campo delle energie rinnovabili.