Compie esattamente oggi, domenica 6 ottobre, 100 anni la prima trasmissione radiofonica italiana della RAI

La radio è stata una delle innovazioni più importanti nella storia della comunicazione. Questo strumento ha rivoluzionato il modo di trasmettere informazioni e ha segnato una svolta nella diffusione di notizie e contenuti, rendendosi fondamentale in vari ambiti, dal militare al civile, fino all’intrattenimento.

Le origini della radio e le onde elettromagnetiche

La nascita della radio è stata preceduta dalla scoperta delle onde elettromagnetiche, che viaggiano nell’etere e possono essere captate con strumenti specifici. La scoperta delle onde elettromagnetiche, sebbene riconosciuta dalla comunità scientifica, inizialmente non trovò un’applicazione pratica immediata.

L’invenzione della radio: il contributo di Marconi e Popov

Il primo sviluppo concreto della radio si deve al lavoro parallelo di due fisici: l’italiano Guglielmo Marconi e il russo Aleksandr Stepanovič Popov. Entrambi, seppur lontani geograficamente, lavorarono sulla costruzione di dispositivi in grado di inviare e ricevere segnali a distanza.

Popov realizzò il primo ricevitore di onde radio tra il 1895 e il 1896, mentre Marconi, in Italia, riuscì a potenziare il dispositivo tanto da far trasmettere il segnale oltre una collina. Tuttavia, in patria le capacità di Marconi non furono riconosciute e fu costretto a proseguire i suoi studi in Inghilterra, dove ottenne il sostegno necessario.

La registrazione del brevetto

Il brevetto del primo prototipo della radio fu presentato da Guglielmo Marconi il 5 marzo 1896 a Londra, anticipando di poche settimane il lavoro di Popov. Questo fece sì che Marconi venisse riconosciuto ufficialmente come l’inventore della radio, un’invenzione considerata fondamentale per l’epoca.

Il perfezionamento della radio e il Nobel

L’apparecchio costruito da Marconi venne successivamente migliorato, tanto da dimostrarne l’efficienza superando l’Oceano Atlantico con i segnali radio. Questo traguardo sancì il successo dell’invenzione e portò a Marconi il Premio Nobel per la Fisica nel 1909, assegnato insieme al fisico tedesco Karl Ferdinand Braun, per il loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili.

L’uso della radio e la sua diffusione

La radio si affermò rapidamente come strumento di comunicazione a distanza. Durante la Prima Guerra Mondiale, fu utilizzata per trasmettere ordini e intercettare i segnali del nemico. Anche in mare, divenne essenziale per la sicurezza: l’esempio più noto è quello del Titanic, il cui equipaggio riuscì a inviare richieste di soccorso tramite la radio.

Successivamente, la radio entrò nelle case come strumento di intrattenimento e informazione. Durante il periodo fascista in Italia, fu utilizzata per diffondere contenuti propagandistici e discorsi politici.

La radio italiana e la nascita delle emittenti private

In Italia, la storia della radio iniziò ufficialmente il 27 agosto 1924 con la fondazione dell’Unione Radiofonica Italiana (URI). Per molti anni, la radiodiffusione rimase un monopolio statale. Solo nel 1974, con una sentenza della Corte Costituzionale, venne concessa la possibilità di trasmettere via cavo a privati su scala locale. Due anni dopo, un’ulteriore sentenza liberalizzò la trasmissione via etere, permettendo la nascita delle radio private locali.

Il passaggio dalla radio analogica alla radio digitale

La tecnologia radiofonica ha fatto grandi progressi. Dall’originaria trasmissione in Modulazione di Ampiezza (AM) e in Modulazione di Frequenza (FM), si è passati alla Digital Radio negli anni Novanta. La Digital Radio garantisce una qualità audio superiore e l’eliminazione delle interferenze, offrendo anche la possibilità di trasmettere contenuti multimediali.

Le Web Radio: la radio nell’era di Internet

Con l’avvento di Internet, sono nate le Web Radio, che trasmettono attraverso la rete senza la necessità di antenne o trasmettitori. Queste emittenti consentono di ascoltare la radio ovunque ci sia una connessione Internet, ampliando ulteriormente il raggio d’azione delle tradizionali stazioni radiofoniche.

Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »
Testata telematica non soggetta all’obbligo di registrazione. art. 3-bis legge 16 luglio 2012 n.103