Negli ultimi tre anni, i prezzi del gelato in Italia sono aumentati del 30%, ben al di sopra del tasso di inflazione del 15,7%. Questo incremento ha colto di sorpresa molti consumatori. Esaminiamo le cause di questo rincaro e il suo impatto nelle varie città italiane.
I costi medi del gelato in vaschetta sono passati da 4,52 euro/kg nel 2021 a 5,86 euro/kg nel 2024, segnando un aumento del 29,6%. Il gelato artigianale ha registrato aumenti ancora più marcati, con prezzi che variano tra i 20 e i 28 euro al kg. A Roma, un cono piccolo può arrivare a costare fino a 5 euro in alcune gelaterie del centro storico. Nonostante un incremento dei consumi annuo previsto del 6%, i rincari hanno un effetto significativo sul budget dei consumatori.
L’aumento dei prezzi del gelato non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Le città più costose includono Forlì, dove il prezzo è di 8,28 euro/kg, Firenze con 7,79 euro/kg, Bolzano con 7,39 euro/kg, Ancona con 7,13 euro/kg e Milano con 7,08 euro/kg. Al contrario, le città più economiche sono Cuneo con 4,21 euro/kg, Arezzo con 4,59 euro/kg, Siena e Padova entrambe con 4,60 euro/kg. Anche il settore dei gelati artigianali mostra una situazione simile, con prezzi elevati soprattutto nelle località turistiche e nelle grandi metropoli.
Le principali cause dell’aumento dei prezzi del gelato risiedono nei maggiori costi delle materie prime e dell’energia. La produzione del gelato richiede macchinari per miscelare, congelare e confezionare, che consumano elevate quantità di elettricità e gas. L’aumento dei costi energetici ha reso più costosa l’operatività di queste apparecchiature, incrementando i costi di produzione. Inoltre, il gelato deve essere conservato a temperature molto basse durante l’intera catena di distribuzione, dal produttore al punto vendita. L’aumento dei costi energetici si traduce in spese più alte per mantenere i sistemi di refrigerazione funzionanti, influenzando direttamente il prezzo finale del prodotto. Anche il trasporto del gelato richiede veicoli refrigerati che utilizzano carburante, e l’aumento dei prezzi dei carburanti comporta costi logistici maggiori.
Le materie prime usate nella produzione del gelato, come latte, zucchero e cacao, hanno visto aumenti di prezzo, parzialmente dovuti ai costi energetici delle aziende agricole e dei produttori di questi ingredienti. Inoltre, i negozi di gelato e i supermercati devono mantenere i loro congelatori in funzione tutto il giorno, aumentando il consumo di energia. L’incremento delle tariffe elettriche si traduce in spese operative maggiori, che spesso vengono trasferite ai consumatori sotto forma di prezzi più elevati.
L’aumento dei prezzi del gelato ha un impatto significativo sui consumatori e sui punti vendita. Se i costi energetici e delle materie prime rimangono elevati, i produttori potrebbero dover trasferire ulteriori aumenti di costo ai consumatori. Tuttavia, un incremento della domanda potrebbe incentivare l’innovazione e l’efficienza nei processi produttivi, contribuendo a contenere i costi. Il mercato del gelato in Italia continua a espandersi, con consumi pro-capite di circa 2,14 kg per il gelato industriale e una spesa annua di circa 43 euro a cittadino per il gelato artigianale. Questo settore genera circa 5 miliardi di euro di fatturato e impiega circa 75.000 persone in 39.000 gelaterie.