Il gruppo di imprenditori vitivinicoli e produttori si infittisce, e sta superando le 200 adesioni: “Siamo stanchi di essere ignorati e di subire decisioni non condivise con la parte produttiva. Il danno comunicativo sta diventando insostenibile e irreparabile”.
“Fintantoché l’Associazione UNESCO, che fra i suoi soci fondatori annovera anche il Consorzio di Tutela della DOCG, si ostinerà ad utilizzare nella sua comunicazione il solo termine Prosecco, continuerà esplicitamente ed erroneamente a promuovere una Denominazione diversa da quella a cui appartengono le nostre colline. Inoltre, e per certo, non comunica né promuove il territorio, come sostiene la presidente Marina Montedoro. Non lo fa neppure quando lo definisce banalmente Colline Unesco, Colline Patrimonio dell’Umanità, Colline Patrimonio Mondiale, né genericamente Colline, come se questa fosse l’unica area vitivinicola collinare italiana ad essere stata inserita fra i siti UNESCO. A nostro avviso il territorio diventato Patrimonio dell’Umanità ha nome e coordinate geografiche precise e inconfondibili: parliamo del Conegliano Valdobbiadene, che appartiene a buon diritto alla Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco”.
Un’opinione sempre più radicata e condivisa. Infatti se fino a qualche tempo fa si poteva parlare di un gruppo – qualcuno affermava addirittura di uno sparuto clan – ora quello che si è andato costituendo è un vero e proprio movimento d’opinione, che sta per superare le 200 adesioni tra imprenditori agricoli, produttori, imbottigliatori e associazioni della Denominazione DOCG. In un documento congiunto scrivono: “Apprendiamo dalla stampa l’intenzione della presidente dell’Associazione UNESCO di aggiungere degli adesivi ai cartelli del Cammino. Registriamo anche le parole della stessa presidente, la quale afferma che la medesima Associazione è ‘impegnata a promuovere il territorio e non una Denominazione’. Le fa eco Massimo Stefani della Prosecco Cycling, che a sua volta parla di ‘Prosecco’ come nome del territorio e di ‘obbiettivi dell’industria Prosecco’”. Termini e concetti molto lontani dal pensiero dei 200 produttori, che, in un’ottica di costruzione di un messaggio corretto, rilanciano e propongono di cambiare il nome della corsa in Conegliano Valdobbiadene Prosecco Cycling. Il territorio attraversato dal Cammino e solcato dai ciclisti si chiama Conegliano Valdobbiadene. Ci si chiede: Quale agenzia di comunicazione potrebbe aver consigliato di usare un nome diverso? L’idea è singolare che non trova alcuna logica narrativa.
Queste problematiche – sgradevoli e, questo sì, controproducenti a livello di marketing – non sarebbero mai sorte se per tempo ci fosse stata condivisione dei programmi, delle strategie, dello studio di una comunicazione univoca, che oggi non può non tenere conto del fatto che il territorio in questione ha una storia lunga e unica. La posizione dei produttori è chiara e condivisa: nome del Cammino, insegne sulle corriere e tutta la comunicazione, che alimenta inganno e confusione, vanno corrette subito! Il territorio si chiama Conegliano Valdobbiadene e le Colline, ora sito UNESCO, non sono le Colline del Prosecco.
“Non siamo sorpresi per questa massiccia adesione, che continua a raccogliere consensi – affermano i produttori che fanno da portavoce a questa iniziativa (Andreola, Col Vetoraz, Drusian, Foss Marai, Le Bertole, Malibran). Abbiamo voluto riassumere in una lettera chiara, e dal valore legale, il malcontento dilagato dopo l’inaugurazione del Cammino, denominato ‘Le Colline del Prosecco’, e abbiamo deciso di avanzare una proposta semplice, puntuale e a nostro avviso anche ovvia, ossia usare il nome della Denominazione, che è pure, e non a caso, quella del nostro territorio”.
I produttori apprezzano lo sforzo e l’impegno profuso da Assindustria (molti firmatari ne sono soci) e la proposta avanzata dal presidente Stefano Bottega di avviare un confronto serio e trasversale. Tuttavia gli stessi produttori si aspettano di ricevere risposte e di confrontarsi con fatti che portino a una immediata tutela del nome Conegliano Valdobbiadene Prosecco da parte di chi li rappresenta ai vari tavoli e ne dovrebbe fare le veci, per Statuto, in primis il Consorzio di Tutela: “Una sola domanda per l’intero Consiglio di Amministrazione: Erano a conoscenza del nome scelto per il Cammino? La presidente Elvira Bortolomiol un anno fa dichiarava ai giornali che c’era ‘il desiderio di far emergere più e meglio il Conegliano Valdobbiadene: lo condivido e voglio esprimere un maggior impegno su questo’. Inoltre la presidente si impegnava a fare ‘di più per la Collina’ sulla base di una ‘collaborazione. Mi impegnerò per il Conegliano Valdobbiadene’”. È trascorso un anno dalla prima lettera. Ora i firmatari pretendono azioni concrete e inequivocabili.