Il progetto R.I.S.E. (Responsible, Informed, Solidary, Ethical), promosso dall’Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue), ha coinvolto una cinquantina di studenti e studentesse dell’Istituto Fabio Besta di Treviso in un’esperienza di apprendimento innovativa e coinvolgente. Gli studenti sono stati invitati a confrontarsi sui temi della donazione del sangue e dei corretti stili di vita, attraverso un approccio ludico e interattivo.
«Sono felice di aver partecipato al progetto R.I.S.E. prima di tutto come volontaria, perché mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con molti volontari Avis provenienti da tutta Italia, con i quali c’è stato un bel confronto nella fase organizzativa di questa iniziativa e nella sua declinazione sul territorio – dice Liliana Cunial, volontaria Avis impegnata nei progetti scuola a Treviso – Lo spirito di squadra mi ha regalato una forte carica motivazionale. Quando sono entrata in classe all’istituto Besta di Treviso, il riscontro da parte di ragazzi e ragazze è stato positivo. Abbiamo coinvolto due classi, in tutto una cinquantina di alunni, i quali hanno dimostrato curiosità ed entusiasmo verso il progetto R.I.S.E. in tutti i quattro incontri proposti e nella messa a punto della social challenge per stimolare l’attenzione sull’importanza del dono».
Il progetto R.I.S.E. è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stato pensato per gli studenti delle classi terze di 60 istituti secondari di secondo grado di 11 regioni italiane. In Veneto, oltre all’Istituto Fabio Besta di Treviso, hanno aderito altri sei istituti: il Liceo delle Scienze Umane Primo Levi di Badia Polesine (Rovigo), l’Istituto Tecnico-Tecnologico-Economico Galileo Galilei di Arzignano (Vicenza), l’Istituto Tecnico Industriale Settore Tecnologico Francesco Severi (Padova), l’Istituto Stefani-Bentegodi di Buttapietra e Caldiero (Verona), l’Istituto Tecnico-Economico Pier Fortunato Calvi (Belluno) e l’Istituto Alberghiero Elena Cornaro di Jesolo (Venezia).
«Desidero ringraziare e complimentarmi con gli studenti del Besta e con i loro coetanei che nelle altre scuole del Veneto stanno partecipando a R.I.S.E. – commenta Vanda Pradal, presidente di AVIS Regionale del Veneto – Un plauso ai nostri volontari coinvolti, al personale scolastico e ai dirigenti per aver accolto l’iniziativa; rinnovo a studenti e studentesse l’augurio di un buon lavoro di gruppo e di poter trovare spazio di interazione attraverso un uso virtuoso della tecnologia per creare socialità e confronto sulla donazione di sangue e plasma, sui buoni stili di vita e sui valori civici».
Durante il progetto, gli studenti hanno formato dei team e hanno utilizzato smartphone e visori per diventare protagonisti di un videogame sui temi del sociale e dell’altruismo. Inoltre, hanno partecipato a una serie di confronti interattivi sui valori del dono e dell’altruismo. Nei prossimi mesi, verrà avviata una “social challenge” per incoraggiare gli studenti a promuovere la cultura della donazione attraverso i social media.
Il progetto R.I.S.E. si propone di sensibilizzare i giovani sulla necessità di adottare stili di vita sani e responsabili, che comprendano la donazione di sangue come atto di solidarietà e di cittadinanza attiva. Inoltre, attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi, come i videogame e i social media, si cerca di coinvolgere gli studenti in un’esperienza di apprendimento divertente e coinvolgente.
«L’importanza di “R.I.S.E.” sta nel pubblico a cui si rivolge: i giovani – sottolinea il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – stimolare le nuove generazioni, fin da subito, su tematiche come la solidarietà, la salute, la donazione e l’educazione è il compito che ciascuno di noi deve portare a termine, perché se vogliamo che i giovani diventino il nostro futuro, allora è necessario ricordarsi che prima di tutto sono il nostro presente».
In un momento in cui la pandemia ha messo in evidenza l’importanza della donazione del sangue per salvare vite umane, il progetto R.I.S.E. rappresenta un’importante iniziativa per sensibilizzare i giovani su questi temi e per incoraggiare la partecipazione attiva alla comunità.