Loris Giuriatti torna a raccontare la montagna e la Grande Guerra attraverso un’eccezionale storia di coraggio, tenacia, amicizia e passione.
Il suo ultimo libro Lo chiamavano Alpe Madre, edito da Rizzoli, mette in luce la meraviglia del paesaggio e dai molti segreti custoditi tra le cime.
La cena d’autore di mercoledì 25 gennaio (con inizio alle ore 20:00) si preannuncia ricca di aneddoti e di racconti che, partendo dallo scoppio della Prima guerra mondiale, ripercorrerà le storie di soldati, più e meno arditi, che sul Grappa hanno combattuto e sono morti. Sarà pure l’occasione per parlare di osti e malgari leggendari, figure reali, portatori di sani principi, legati alla salvaguardia del territorio, ed emblema di una montagna unica e sacra.
Una storia che racconta di un amore e di un mistero, su cui Loris Giuriatti si soffermerà raccontando episodi divertenti e inediti, intrattenendo i commensali che ceneranno con lui e per i quali lo chef del “V” ha pensato un menù speciale. Del resto, ingredienti indispensabili della rassegna “Con la cultura non si mangia” organizzata dall’Hotel Diana di Valdobbiadene sono i libri, una buona storia e ottimi piatti della tradizione locale rivisti in chiave gourmet. L’incontro sarà condotto dalla giornalista Adriana Rasera. L’ingresso è libero. Si consiglia la prenotazione. Info: 349 0079322
Loris Giuriatti, scrittore padovano, bassanese d’adozione, è uno dei massimi esperti italiani di storia contemporanea. Autore di libri di successo come “L’angelo del grappa”, “L’urlo del male”, “La perla del Brenta” e “Lassù è casa mia”, ha uno stile letterario molto particolare in cui i grandi eventi della storia abbandonano il ruolo centrale di protagonisti, divenendo solo la cornice di tante piccole storie vissute dalla gente comune. Racconti autentici, recuperati dalle memorie dei parenti, narrate spigolando tra rigore storiografico e fantasie romanzate. Nei suoi libri tornano a vivere curiosità e aneddoti di un mondo lontano che ha il suo epicentro nel leggendario Monte Grappa, l’ultimo baluardo della Grande Guerra, scenario emblematico di tanti piccoli grandi eventi epocali.
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