La Gran Bretagna ha deciso di tagliare le tasse sul Prosecco e sui vini spumanti con un calo di circa 1,3 euro a bottiglia che si riflette sui prezzi di vendita e rende più accessibile l’acquisto del vino italiano più consumato all’estero.
A darne notizia è la Coldiretti: la principale organizzazione di imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo.
Il Cancelliere Rishi Sunak ha annunciato, infatti, l’intenzione di abbassare i prezzi di spumante, birra alla spina e sidro nell’ambito di una profonda revisione del sistema di tassazione sugli alcolici che verrà pubblicata il 4 di novembre. Lo sconto maggiore riguarda proprio le bottiglie di vino spumante con gradazione uguale o inferiore a 11 gradi mentre si fanno più pesanti i balzelli sul vino rosso sopra i 13,5 gradi alcolici, che dovrebbe rincarare di 56 centesimi di euro a bottiglia.
“Una buona notizia per il Prosecco, anzi per i produttori e per tutta la filiera – commenta Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – La volontà inglese di detassare il nostro amato prodotto è anche la fine di una penalizzazione che colpiva anche i consumatori della Gran Bretagna che potranno più agevolmente il simbolo della socialità. Ora ci auguriamo che questa proposta possa diventare norma il più presto possibile“.
La decisione del Governo britannico è la prima buona notizia per il Prosecco e gli spumanti italiani dopo i gravi problemi causati dalla Brexit tra difficoltà burocratiche ed amministrative legate all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea. Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito – precisa Coldiretti – interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.
Una situazione peraltro che rischia di favorire l’arrivo di contraffazioni ed imitazioni favorite dalla deregulation e non è un caso che proprio nei pub inglesi – riferisce la Coldiretti – sono state smascherate le vendite di falso prosecco in lattina o alla spina. Proprio per questo assume ancora maggiore rilevanza la necessità che la Commissione prenda una posizione di forte contrarietà alla richiesta croata di registrazione del Prosek che creerebbe un precedente pericoloso per la protezione del termine “Prosecco” ed in generale, di tutte le indicazioni geografiche dentro e fuori i confini dell’Ue.
Nonostante ciò il Prosecco rimane il vino più amato dagli inglesi come conferma il fatto che nei primi sette mesi del 2021 le esportazioni in valore sono cresciute del 5%, in controtendenza rispetto all’andamento stagnante degli acquisti di prodotti agroalimentari Made in Italy che nello stesso periodo sono diminuiti dell’1%. Non a caso una bottiglia di Prosecco su tre esportata all’estero finisce proprio Oltremanica, che è il primo mercato di riferimento per le bollicine italiane.
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