L’esito della mediazione è chiaro e inequivocabile. I giuristi, nominati da ciascuna delle due parti che si erano formate all’interno del Cda del Consorzio di Tutela a seguito dell’ormai famosa delibera del 1° settembre scorso, si sono espressi. Entrambi hanno convenuto, unanimemente, su tutti i punti della querelle, elaborando un documento unico.
La vicenda deve considerarsi chiusa. Questa in estrema sintesi la posizione della Confraternita di Valdobbiadene, che non nasconde la sua soddisfazione nell’apprendere della conclusione dello studio, elaborato dal tavolo tecnico super partes, sui
contenuti dello Statuto: “Si tratta – dice il Gran Maestro Enrico Bortolomiol – di un epilogo che conferisce peso specifico allo strumento democratico e che mette finalmente fine a una querelle insidiosa e potenzialmente dannosa per il Consorzio e per i suoi soci”.
È stata ribadita e sottolineata in modo autorevole e incontrovertibile, in virtù della decisione di giuristi scelti per il loro alto profilo professionale, la corretta ripartizione delle nomine all’interno del Cda, di fatto avvallando l’interpretazione fornita dai cosiddetti otto ribelli: “Nessuna soddisfazione ‘partigiana’ da parte nostra – spiega Bortolomiol – lo impone il nostro ruolo istituzionale, ma non possiamo che gioire per il metodo seguito, che ha garantito massima autonomia di giudizio e dunque imparzialità”.
Lo Statuto garantisce nero su bianco equa rappresentanza delle categorie e si esprime in modo cristallino sulle candidature multiple. In sostanza la ripartizione tra categorie prevede 4 seggi (+1) ai rappresentanti dei produttori, 6 agli imbottigliatori (-1), 5 ai vinificatori. Non accettare le conclusioni dei tecnici denoterebbe scarso senso di responsabilità. Il tavolo tecnico si è espresso – secondo la Confraternita – a garanzia di trasparenza e a vantaggio di tutta la compagine sociale. A livello legislativo non ci sono più dubbi.
Tutti i soggetti coinvolti dovranno prenderne atto. Procrastinare ulteriormente i tempi delle elezioni del Consorzio di Tutela sarebbe irrispettoso nei confronti dei soci che hanno accettato di attendere i risultati del tavolo tecnico dei giuristi e probabilmente pretestuoso.
La Confraternita di Valdobbiadene ritiene sia giunto il tempo di voltare pagina: “L’iter si è concluso – prosegue il Gran Maestro – È bene ricordare che il socio è la parte vitale del Consorzio e che ogni socio deve essere rispettato, garantito e tutelato. La legalità è un collante formidabile, e insostituibile, che concilia valori e fini. L’obiettivo adesso deve essere unico e deve saper predisporre alla visione del futuro”.
Un futuro che deve fare i conti con la contingenza odierna, chiaroscurale, e che proprio per questo ha bisogno di visioni aperte, responsabili, univoche.
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