Il nuovo passo di ampliamento e potenziamento della prevenzione è stato annunciato ieri, mercoledì 7 ottobre, dal presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso di un punto stampa convocato per fare il punto della situazione dl Covid-19 in Veneto.
“Oggi come oggi ci troviamo a fronteggiare un virus diverso da quello di febbraio-marzo, che non sta determinando un’emergenza sanitaria – Dichiara il Presidente della Regione Veneto Zaia – Ciò nonostante continuiamo a intensificare gli sforzi di lotta e prevenzione e, al termine della videoconferenza quotidiana con i direttori generali delle Ullss, abbiamo deciso che a giorni partirà, progressivamente in tutte le oltre 300 case di riposo del Veneto, l’effettuazione del tampone rapido gratuitamente a tutti i visitatori degli anziani ospiti.
Si parte da lunedì e serviranno alcuni giorni per andare a regime – ha aggiunto Zaia – ma riteniamo che così sarà chiusa un’altra porta d’ingresso al virus. Le cose nelle case di riposo stanno andando abbastanza bene – ha precisato – ma abbiamo alcuni segnali che spingono a rafforzare l’attenzione”.
Il tampone rapido sarà erogato da personale specializzato, interno o esterno alle strutture e darà l’esito in pochi minuti.
“In caso di negatività – ha specificato il Presidente – le famiglie e gli amici entreranno subito in assoluta sicurezza, garantendo così protezione massima agli ospiti e avendo ricevuto gratuitamente un servizio importante per loro stessi”.
Il Presidente Zaia ha anche diffuso un’inedita tabella nella quale si raffronta la situazione ospedaliera dello scorso 7 marzo con quella di oggi, 7 ottobre. I dati indicano con chiarezza come, tra marzo e ottobre, la pressione sugli ospedali sia profondamente diminuita.
Il 7 marzo la percentuale di ricoverati rispetto al totale dei positivi era del 31,8%, scesa oggi al 6,6% – i ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei positivi, il 7 marzo erano l’11,3%, dato sceso oggi allo 0,5% – i ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati il 7 marzo erano 46,2%, scesi oggi al 7,6% – anche la degenza media è diminuita: il 7 marzo era pari a 17 giorni più o meno 14, oggi è di 12 giorni più o meno 8 – rimane infine molto simile tra le due date prese in esame l’età media dei ricoverati in terapia intensiva (vedasi tabella allegata).
Commentando il successo generalizzato che sta avendo la tecnica dei tamponi rapidi, Zaia ha tenuto a ricordare che si tratta “di un successo tutto veneto che è stato esportato ovunque, cosa che sta avvenendo anche per il tampone antigenico mininvasivo elaborato dal dottor Rigoli (coordinatore delle 14 microbiologie del Veneto ndr.) lavorando su un’esperienza americana validata dalla rigidissima Food & Drug Adiminstration (FDA)”.
“Il Veneto – ha concluso Zaia – fin dal primo giorno della pandemia ha sempre adottato la strategia di cercare, e applicare se possibile, le buone pratiche e le novità scientifiche emerse in tutto il mondo. E se, come in questo caso, sono già validate da eminenti istituzioni scientifiche internazionali, credo debbano essere utilizzate da subito anche in Italia, senza ripartire da zero con la filanda delle verifiche, controlli e validazioni nazionali, che allungano i tempi e non aggiungono niente di sostanziale a ciò che è già stato testato nel mondo dalla scienza internazionale”.
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