Sono migliaia, le diffide (di genitori, ma anche di insegnanti) che stanno fioccando sulle scuole, rivolte ai dirigenti scolastici chiamati ad applicare le misure post-Covid.
«Attenti: il vero bersaglio non sono loro. I presidi non avevano capito che il governo se ne lava le mani, e scarica sulle loro spalle la responsabilità del decreto-scuola. Stiamo preparando un analogo testo, stavolta per i presidi, in modo che a loro volta possano diffidare il governo e dire: noi il decreto-Azzolina non lo applicheremo».
Questo è il commento di FRI (Federazione Rinascimento Italia) che si è attivata per dare concreta tutela a ragazzi, genitori, insegnanti ed anche ai dirigenti scolastici che non intendono accettare un futuro distopico per gli alunni. La piattaforma che raduna operatori, specialisti, medici e giuristi scesi in campo a tutela della scuola e delle famiglie precisa che il problema è rappresentato dalle misure scolastiche anti-Covid, precisando che paura, insicurezza e diffidenza rovinano i bambini e ne faranno giovani asociali, insicuri e anche malati, mentre è lo stesso ministero ad ammettere (come spiegano i medici) che il coronavirus non è un pericolo, per i più piccoli.
«Per i bambini piccoli – chiarisce la psicologa Silvia Salese – non esiste una separazione tra mondo esterno e mondo interno: un bambino costretto a vivere in un ambiente caratterizzato da insicurezza, sospetto e paura andrà a introiettare queste emozioni dentro di sé, e crescendo sarà una persona insicura» proseguendo poi, Salese precisa: «se ci viene impedito di assecondare la nostra natura sociale, questo ci costringe a una compressione. E le compressioni hanno solo due esiti: aggressività e violenza, oppure malattia».
(Tutte le informazioni per la diffida sono contenute nella sezione “Scuola Normale” del sito di Rinascimento Italia, cui si può iscrivere per scaricare l’App. Il modulo gratuito della diffida è invece scaricabile in un’apposita pagina. Per qualsiasi informazione, basta inviare un’email a info@rinascimentoitalia.it).
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