Dopo i casi riscontrati, tamponi per tutti, lavatrice all’ozono per sanificare gli indumenti e più soldi in busta paga ai dipendenti che faranno straordinari
Alcuni anziani accolti dalla struttura sono risultati positivi al Covid 19. Ma asintomatici: senza cioè i sintomi della malattia.
Fondazione Casa Sant’Antonio Abate, l’ente non profit che gestisce l’omonimo centro di servizi per anziani di Alano di Piave e accoglie, come le altre strutture analoghe, persone assai fragili per l’età e le patologie, e quindi vulnerabili, applica le contromisure al Covid-19:
FORMAZIONE – Come prima reazione all’emergenza, la Ulss con la Fondazione ha subito offerto a un gruppo di infermieri di Casa Sant’Antonio la formazione necessaria per fare i tamponi, garantendo propria ed altrui sicurezza.
Anche alcuni dei lavoratori di Casa Sant’Antonio Abate sono risultati positivi al Coronavirus e si è in attesa di comunicazioni ufficiali: nel frattempo la Ulss sta dando loro tutte le indicazioni per la tutela della propria salute.
Saranno i colleghi a sostituirli, sostenendo inevitabilmente più turni del solito. Alla loro dedizione agli anziani la Fondazione rivolge un ammirato e pubblico ringraziamento.
INVESTIMENTO SUI DIPENDENTI: UN DOVEROSO RICONOSCIMENTO
In considerazione del grande sforzo richiesto ai dipendenti, e della professionalità da loro dimostrata, il presidente della Fondazione Matteo Segafredo ha deciso di introdurre nelle buste paga un “Premio Contrasto COVID 19” per compensare i dipendenti per gli straordinari che dovranno fare nelle prossime settimane di emergenza. Questo Premio Contrasto Covid 19 è nettamente superiore al compenso normalmente previsto per gli straordinari.
SANIFICARE AMBIENTI E DIVISE – Inoltre la Fondazione investe per potenziare la propria tecnologia per la sicurezza dei lavoratori e degli ospiti: acquista una lavatrice ad ozono per lavare le divise dei lavoratori (del tipo usato anche per gli indumenti indossati nelle sale operatorie in ospedale) ed un apparecchio ad ozono per sanificare gli ambienti, che azzera la carica batterica e virale. Con il sostegno della comunità locale, potrà essere possibile ampliare ulteriormente la dotazione di strumenti.
VIDEOCHIAMATE E LETTERE CARTACEE – Le visite dei famigliari e dei volontari agli anziani sono sospese già dall’inizio dell’epidemia, nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali. Per supplire, e per mantenere vivo il legame degli affetti, la Fondazione ha attivato il servizio di videochiamata: mandando un messaggio Whatsapp agli educatori è possibile organizzare una videochiamata via tablet con l’anziana o l’anziano. Ma c’è anche chi, come racconta la pagina Facebook di Casa Sant’Antonio Abate, rispolvera vecchie abitudini e scrive agli anziani lettere a mano.
OGNI GIORNO, COMUNQUE, AL SERVIZIO DEGLI ANZIANI – Proseguono anche, pur nella difficoltà del momento, anche le attività educative interne al centro servizi Casa Sant’Antonio Abate, e naturalmente è sempre garantita l’assistenza.
Fuori dal cancello della Casa è appeso un disegno con un arcobaleno, realizzato dagli anziani: lo accompagna la scritta “Andrà tutto bene”, che è la fiducia e l’impegno di tutta la Fondazione anche in questi tempi difficili.
CONDIVISIONE – L’esperienza che Casa Sant’Antonio Abate sviluppa in questo frangente verrà poi messa a disposizione delle altre strutture per anziani, a partire dalle altre realtà della Diocesi di Padova e dalla rete di Uneba Veneto, l’associazione di categoria cui questa Fondazione fa riferimento.
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