#Veneto – L’autonomia non mette a rischio l’unità del Paese. È questo il messaggio del professor Mario Bertolissi (in foto), membro della delegazione per l’autonomia differenziata della Regione Veneto, in risposta ai 30 giuristi che hanno sottoscritto un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere di salvaguardare il ruolo del Parlamento nell’iter della riforma. «In primo luogo – scrive Bertolissi -, i testi elaborati in bozza richiamano costantemente i principi fondamentali della Costituzione». Senza contare che «le differenze-discriminazioni tra Regioni esistono da sempre e ad esse lo Stato non ha saputo, finora, porre rimedio». Bertolissi evidenzia poi che «le procedure istituzionali in atto si stanno svolgendo nel rispetto puntuale dell’art. 116, 3° comma, della Costituzione».
Ruolo del Parlamento
I timori sulla centralità del Parlamento, prosegue il professore «sono smentiti dalle disamine dei costituzionalisti, i quali, da lungo tempo, vanno dicendo di una centralità del Governo, come è nei fatti» e come confermato «dalla Corte costituzionale con ordinanza n. 17/2019». Inoltre, sottolinea Bertolissi, «non è possibile, in base al principio di non contraddizione, parificare il procedimento legislativo ex art. 116, 3° co., Cost., al procedimento ex art. 72, Cost.». Ancora, «l’indagine conoscitiva, svolta dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali nel corso della passata legislatura» ha stabilito che «quella di competenza parlamentare, è “una legge in senso formale, vincolata all’intesa precedentemente raggiunta tra Governo e Regione”».
Unità nazionale
Per il costituzionalista, a minare «l’unità e indivisibilità della Repubblica» è «il criterio della spesa storica, fonte di inefficienze, sperpero di pubblico denaro e di irresponsabilità, cui non si è mai voluto derogare». Il Parlamento dovrebbe piuttosto discutere «di numeri, di cose fatte e non fatte, di risultati, di tutele realizzate e no, dopo aver riscontrato se è ancora vero che esistono» differenze tra regioni «alla luce del principio di responsabilità. C’è da chiedersi: perché mai non se ne è parlato in passato e si è atteso l’impulso del Veneto?».
Tentativo miserevole
Infine, «l’interesse nazionale è messo in pericolo da chi non è stato in grado di svolgere una attività di buon governo e di buona amministrazione: pure in questo caso, alla luce di una disposizione costituzionale chiarissima, quale è l’art. 97». In definitiva, per Bertolissi, «la volontà di forzare e far leva sul Presidente della Repubblica, che è autorevolissimo custode della Costituzione e che mai si è espresso sulla materia» è un «maldestro e miserevole tentativo. È un po’ come pensare di avere l’arbitro che gioca con la tua squadra. Speculare sulla correttezza del Capo dello Stato appare irrituale, soprattutto se a esprimersi sono autorevoli costituzionalisti».
Fonte: https://www.vvox.it