Riapre lo sportello per la presentazione delle domande di accesso gli incentivi alle imprese previsti dalla Nuova Sabatini. A disposizione, 480 milioni di euro.
Dal 7 febbraio sarà possibile presentare le domande per accedere agli incentivi alle imprese previsti dalla Nuova Sabatini, l’agevolazione che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.
Cos’è la Nuova Sabatini
Istituita dal decreto-legge n. 69-2013, la Nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal MISE con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese ed accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
L’agevolazione si rivolge alle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative e delle attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
La Nuova Sabatini agevola l’acquisto di beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, nonché a software e tecnologie digitali.
Le agevolazioni previste dalla misura consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti alle micro imprese e alle PMI per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del MISE rapportato agli interessi su tali finanziamenti.
Domande dal 7 febbraio
Dopo la chiusura dello sportello il 4 dicembre scorso a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili, la Nuova Sabatini riapre i battenti, grazie alle risorse stanziate dalla Legge di Bilancio 2019.
480 milioni di euro a disposizione, e nello specifico: 48 milioni per il 2019, 96 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2023 e altri 48 milioni di euro per il 2024.
Confermata nel 2019 la tipologia di contributo concesso, pari al 2,75% annuo sugli investimenti ordinari, e un contributo maggiorato del 30% (pari al 3,575% annuo) per la realizzazione di investimenti in tecnologie digitali – compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification – e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.