Pieve di Soligo, 20 marzo 2025 – La città di Pieve di Soligo ha ospitato un incontro significativo nell’ambito dell’ottava edizione della rassegna culturale “Pieve Incontra”, con ospite d’onore il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. Accolto calorosamente dal Sindaco Stefano Soldan, che ha ringraziato Sua Eminenza per la sua presenza e disponibilità in un periodo segnato dall’incertezza globale, il Cardinale Zuppi ha dialogato con la giornalista Adriana Rasera su temi cruciali che spaziano dalla situazione della Chiesa e del Santo Padre, alla pace nel mondo, fino alle sfide sociali e spirituali del nostro tempo.
Un pensiero per il Papa e la fragilità umana
Adriana Rasera ha aperto l’incontro chiedendo un pensiero per il Santo Padre, che sta affrontando un periodo di malattia. Il Cardinale Zuppi ha sottolineato come questo momento difficile abbia paradossalmente suscitato una vasta ondata di preghiera e affetto per Papa Francesco, coinvolgendo credenti e non credenti. Questa circostanza, ha osservato il Cardinale, ci ricorda la fragilità umana, una realtà che spesso tendiamo a dimenticare. L’atteggiamento del Papa di non sottrarsi all’incontro e alla vicinanza, nonostante la sua condizione, è una grande lezione per tutti.
Il grido di pace in un mondo in guerra
Il dialogo si è poi spostato sul tema della pace. Adriana Rasera ha ricordato come la guerra in Ucraina e i conflitti in altre regioni del mondo abbiano frantumato l’illusione di una pace consolidata in Europa. A ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la domanda sorge spontanea: quali insegnamenti non abbiamo ancora appreso? Il Cardinale Zuppi ha espresso la speranza che non sia mai troppo tardi per imparare, sottolineando la sofferenza causata dai conflitti passati e presenti. Ha evidenziato come la pace non nasca dal caso, ma richieda manutenzione costante, impegno e la volontà di superare la logica della forza attraverso il diritto, la discussione e la diplomazia. Citando il Papa, ha ribadito la necessità del disarmo, non solo degli armamenti ma anche delle parole, e ha definito il possesso di ordigni nucleari di per sé un peccato.
Adriana Rasera ha interrogato il Cardinale sulla responsabilità dell’Europa nella mancata pace in Ucraina, e Zuppi ha ammesso che l’Europa, così come l’Ucraina e la Russia, debbano interrogarsi sulle proprie azioni e omissioni. Ha richiamato l’importanza di un’Europa unita, non solo economicamente, ma anche a livello politico e diplomatico, e ha messo in guardia contro i nazionalismi, definiti in contrasto con il Vangelo perché minano la fratellanza universale.
Parlando della Terra Santa, Adriana Rasera ha descritto la ripresa dei bombardamenti a Gaza come una situazione dolorosa alimentata da un odio atavico. Il Cardinale Zuppi ha riconosciuto la complessità della situazione e la grande sofferenza, ribadendo l’appello di Papa Francesco per il cessate il fuoco e l’importanza di trovare vie per la convivenza pacifica.
Artigiani di pace e la speranza cristiana
Alla domanda di Adriana Rasera su chi possano essere oggi gli artigiani della pace, il Cardinale Zuppi ha risposto con forza: “Tutti e tutti dobbiamo esserlo”. Ha affermato che un cristiano è per sua natura un uomo di pace, chiamato a non avere nemici e a costruire la pace a partire da sé. Interrogato sulla sua ottimismo per una pace duratura a Gaza, il Cardinale ha dichiarato che il cristiano non è pessimista ma pieno di speranza, una speranza che va seminata anche quando non sembra esserci nulla, guardando al futuro con fiducia.
Il Giubileo, la comunità e la pandemia dell’infelicità
Adriana Rasera ha poi introdotto il tema del Giubileo, con la sua duplice connotazione spirituale e sociale, e l’attenzione agli ultimi. Il Cardinale Zuppi ha sottolineato l’importanza di ricordare e ringraziare, di unire lo spirituale e il sociale, e di concentrarsi sulla cura di sé e sulla ricostruzione della comunità, in un’epoca segnata dall’individualismo. Riferendosi al suo libro sulla “pandemia dell’infelicità”, ha spiegato come spesso cerchiamo la felicità nei posti sbagliati, dimenticando la gioia che deriva dallo stare insieme e dal coltivare i legami autentici.
Giovani, intelligenza artificiale e inverno demografico
Il dialogo ha toccato anche le sfide che affrontano i giovani, iperconnessi ma spesso soli. Il Cardinale Zuppi ha espresso un cauto ottimismo, basato sulla sua esperienza di incontri con gli studenti, sottolineando il loro desiderio di speranza e la necessità che gli adulti siano modelli positivi. Riguardo all’intelligenza artificiale, ha espresso più preoccupazione per la “pigrizia” dell’intelligenza naturale e ha messo in guardia dal rischio di farsi usare dagli strumenti tecnologici se il tessuto comunitario è debole. Infine, affrontando il tema dell’inverno demografico, ha riconosciuto la gravità della situazione, legata a molteplici fattori tra cui la mancanza di sicurezze e una crescente paura della vita.
Virtù da recuperare e l’importanza del Vangelo
Adriana Rasera ha chiesto quali virtù sia essenziale recuperare, e il Cardinale Zuppi ha indicato speranza, pazienza e umiltà, esortando a essere meno “social” e più sociali. Ha espresso un netto rifiuto dell’ideologia, ricordando le violenze del passato, e ha posto l’accento sulla forza trasformatrice degli ideali e, soprattutto, del Vangelo, con la sua bellezza spirituale e sociale. Ha auspicato un riscoperta del Vangelo non come narcotico ma come fonte di vita e di impegno verso il prossimo.
La Chiesa italiana e il cammino sinodale
In conclusione, rispondendo a una domanda dal pubblico sul futuro della Chiesa italiana, il Cardinale Zuppi ha sottolineato l’importanza di ritrovare l’essenza del Vangelo, di essere popolo dentro il popolo, vicina alla vita delle persone. Ha citato la figura di Don Camillo e Peppone come esempio di una Chiesa capace di umanità e di dialogo anche con chi sembra distante. Riguardo al cammino sinodale, ha messo in guardia dal rischio di innamorarsi delle formule, esortando a trovare risposte concrete alle sfide attuali con passione e con la centralità del Vangelo.
L’incontro si è concluso con un appello alla speranza e all’impegno per costruire un futuro di pace e fraternità, con il Cardinale Zuppi che ha ricevuto omaggi dal Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, territorio UNESCO, e dall’amministrazione comunale. Adriana Rasera ha ringraziato il Cardinale per la profondità delle sue riflessioni, dando appuntamento al pubblico per il prossimo incontro di “Pieve Incontra”.