La Regione Veneto ha presentato un nuovo piano di prevenzione per contrastare le aggressioni contro il personale sanitario. Il progetto prevede l’uso di tecnologie avanzate per garantire maggiore sicurezza a medici e infermieri.
Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha dichiarato: “Lanciamo in Veneto un progetto innovativo per rendere più sicuro il lavoro dei nostri medici e infermieri. Dotiamo il personale di nuovi strumenti tecnologici per chiedere aiuto in caso di aggressione”.
Tecnologie e investimenti
La Regione investirà 4 milioni di euro per l’acquisto di dispositivi di sicurezza. Tra le misure adottate:
- Braccialetti con allarme per il personale sanitario.
- Microcamere indossabili, sperimentate nell’Ulss 4 Veneto Orientale, in grado di registrare immagini e audio.
- Integrazione futura con intelligenza artificiale, per rilevare comportamenti aggressivi attraverso l’analisi dei movimenti.
Zaia ha sottolineato la necessità di un intervento immediato: “L’ospedale è un luogo aperto per definizione e non avremmo mai voluto dover attuare questa specie di ‘militarizzazione’, ma la difesa dei nostri sanitari è una priorità assoluta”.
I dati sulle aggressioni
Nel 2024 in Veneto si sono registrati 2.595 episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari. I numeri sono in crescita:
- 220 casi nel 2020
- 663 nel 2021
- 883 nel 2022
- 2.229 nel 2023
A livello nazionale, si stimano 25.940 aggressioni all’anno, di cui il 69% non viene denunciato.
L’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha ricordato che dal 2022 sono stati formati 5.000 operatori in tema di sicurezza. Ha inoltre evidenziato come il timore di violenze sia una delle principali cause di dimissioni nel settore sanitario pubblico.
Conclusioni
Il Piano antiviolenza della Regione Veneto punta a tutelare il personale sanitario attraverso l’uso di strumenti tecnologici innovativi. Il progetto rappresenta una risposta concreta a un problema in crescita, con l’obiettivo di ridurre gli episodi di aggressione negli ospedali e nei presidi sanitari.