Dopo sette anni di restauri, il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno riapre l’Ala Ottocentesca, restituendo al pubblico un patrimonio culturale unico.

Domenica 1 dicembre sarà inaugurata la rinnovata Ala Ottocentesca della Gypsotheca Antonio Canova, situata a Possagno, Treviso. Dopo sette anni di interventi strutturali e di miglioramento sismico, questa sezione del museo, progettata dall’architetto Francesco Lazzari tra il 1831 e il 1836, torna accessibile al pubblico. Il complesso museale comprende anche la casa natale dello scultore, riallestita di recente, e altre aree espositive, come l’ampliamento progettato da Carlo Scarpa e l’Ala Gemin.

La direttrice del museo, Moira Mascotto, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo: «La riapertura dell’Ala ottocentesca rappresenta un evento di rilievo per l’intero panorama culturale italiano. Il pubblico può tornare a contemplare il percorso espositivo nella sua completezza, arricchito dalla ricollocazione dei bassorilievi nella loro sede originaria, da cui erano stati rimossi in occasione del restauro del 2018».

I capolavori tornano in mostra

Con la riapertura, i visitatori potranno ammirare alcune opere iconiche di Canova in gesso, tra cui:

  • Napoleone come Marte Pacificatore (1806): una statua imponente di oltre tre metri raffigurante Bonaparte in veste mitologica.
  • Ercole e Lica (1795-1796): una rappresentazione di grande tensione emotiva e fisica.
  • Le Grazie (1813): modello per i marmi conservati all’Ermitage di San Pietroburgo e al Duca di Bedford.
  • Amore e Psiche (1800): tra le opere più celebri dell’artista.

Il nuovo sistema illuminotecnico installato nell’Ala Ottocentesca valorizza la qualità dei gessi, restituendo al pubblico una visione ottimale delle opere.

Innovazione e digitalizzazione

Durante i lavori, il museo ha completato un progetto di digitalizzazione del patrimonio artistico, consentendo una riproduzione virtuale dell’intero complesso. Questa iniziativa amplia l’accesso al lascito di Canova, arricchendo l’esperienza culturale anche per chi non può visitare fisicamente il museo.

Canova e il dibattito sulle restituzioni

Un aspetto meno noto di Canova, ma di grande rilevanza storica, riguarda il suo ruolo nel dibattito sulla restituzione delle opere d’arte. Nel 1815, lo scultore fu determinante nel riportare in Italia i capolavori sottratti da Napoleone. Questo episodio solleva interrogativi sulla posizione dell’artista riguardo alle restituzioni tra musei, un tema che resta attuale.

Un omaggio al neoclassicismo

Il Museo Gypsotheca Antonio Canova, tempio del neoclassicismo europeo, conferma la sua centralità nella valorizzazione del patrimonio culturale. Con la riapertura dell’Ala Ottocentesca, si celebra nuovamente la bellezza e l’arte senza tempo di uno degli scultori più illustri della storia.

Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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