Conegliano – Il futuro dell’arte casearia è stato al centro del convegno organizzato dalla Latteria Perenzin a Villa Gera. Durante l’incontro, esperti e ospiti illustri hanno discusso delle trasformazioni nel settore e del ruolo crescente dei giovani, inclusi migranti, nel mantenimento di questa tradizione.
L’evento, intitolato “L’Arte del Caciolaio tra sorte e fortuna: l’eredità di Francesco Gera da Conegliano e il futuro dei moderni casari”, ha messo in luce come la figura del casaro non sia in via d’estinzione, ma viva un rinnovamento grazie al coinvolgimento delle nuove generazioni. A sottolinearlo è stato Carlo Piccoli, fondatore dell’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia, che ha formato più di 2.000 allievi da 70 Paesi. “Ho moltissimi giovani, anche al di sotto dei 20 anni, interessati al saper fare, pronti a valorizzare il latte e a gestire caseifici,” ha affermato Piccoli.
L’incontro ha evidenziato l’importanza di coniugare tradizione e innovazione. Alessandro Sensidoni, docente di tecnologie alimentari, ha spiegato come la produzione casearia debba evolversi rispondendo alle esigenze nutrizionali dei consumatori, promuovendo quella che definisce “intelligenza alimentare”. Secondo Sensidoni, è fondamentale sviluppare alimenti che non solo soddisfino i sensi, ma che promuovano il benessere generale delle persone.
Tra le testimonianze più apprezzate c’è stata quella di Salifou, noto come Felix, un giovane migrante originario del Togo, laureato in Italia e ora tecnologo alimentare in un grande caseificio friulano. Salifou rappresenta un esempio di integrazione e successo professionale, grazie anche all’incoraggiamento del professor Sensidoni.
Alessandro Toffoli, presidente dell’Associazione Famiglie Rurali, ha presentato i progetti in corso in Sud America e Africa, sottolineando l’importanza di formazione e sostegno per favorire condizioni di vita stabili nei Paesi più poveri. Tuttavia, ha riportato difficoltà nelle aree di confine tra Benin, Burkina Faso e Niger, a causa dell’instabilità politica.
Emanuela Perenzin, titolare della Latteria Perenzin, ha ricordato come il territorio trevigiano, un tempo caratterizzato da piccole aziende agricole, abbia subito un cambiamento con l’espansione dell’industria e, più recentemente, con la crescita del settore vinicolo. Questo ha determinato la riduzione delle stalle, ma l’agricoltura ha riconquistato importanza, contribuendo alla cura del territorio.
L’assessore regionale Federico Caner ha illustrato i progressi ottenuti in Veneto, tra cui la riduzione del 50% dell’uso di antibiotici nel trattamento della mastite nelle vacche da latte, grazie all’introduzione del lisato piastrinico. Questo ha reso il latte veneto “non solo buono, ma anche sicuro”.
La serata si è conclusa con una degustazione dei formaggi della Latteria Perenzin e del liquore “Farfalla Rossa 1838”, una reinterpretazione di una ricetta di Francesco Gera, ideata dal suo discendente Nicolò Gera.