Quindici adolescenti provenienti dalla provincia di Treviso parteciperanno a un campo estivo dedicato alla legalità presso Villa Valente Crocco, a Badia Polesine (RO). La villa, confiscata alla mafia e oggi destinata a progetti sociali, sarà il contesto in cui i ragazzi, di età compresa tra 13 e 16 anni, vivranno un’esperienza formativa dal 30 agosto al 1° settembre.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Sconfinamenti. Uscire dai propri confini per crescere una comunità educante”, guidato da Volontarinsieme OdV, la principale rete di associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere il senso di appartenenza alla comunità, la partecipazione e l’inclusione tra i giovani.
Durante i tre giorni, i partecipanti svolgeranno attività pratiche legate alla tutela ambientale e alla lotta contro la mafia. Coltiveranno l’orto, cureranno il frutteto e raccoglieranno il miele dagli apiari presenti nella villa. Oltre a queste attività manuali, saranno affrontate tematiche legate alla legalità e ai diritti umani, attraverso la conoscenza delle storie di vittime di mafia.
Anna Corò, presidente di Volontarinsieme OdV, sottolinea l’importanza del campo: “Trascorrere tre giorni in questa villa, incontrare le vittime di mafia e lavorare la terra attorno a questa casa: sono esperienze che lasciano il segno nel cuore dei ragazzi. Il valore della legalità non si insegna facendo grandi lezioni teoriche ed astratte, ma vivendo esperienze concrete, sul campo.”
Villa Valente Crocco, costruita nel XVIII secolo a Salvaterra, frazione di Badia Polesine, fu confiscata alla mafia nel 1995 dopo l’arresto del narcotrafficante Francesco Ferrari, che ne era il proprietario. Oggi, la villa ospita la Casa della Cultura e della Legalità “Silvano Franzolin” e rappresenta un esempio di riutilizzo di beni confiscati per scopi sociali.
La collaborazione con Libera, associazione impegnata nella lotta contro le mafie, è un elemento centrale del progetto. Chiara Vecchio, coordinatrice provinciale di Libera Treviso, e Dario Furlanetto, referente del Presidio Libera Silea, evidenziano il valore educativo di queste esperienze: “È una proposta educativa per promuovere la conoscenza delle storie delle vittime innocenti, dei beni confiscati e di ciò che essi rappresentano e possono generare come valore aggiunto se restituiti alla collettività.”
L’assessore alla legalità del Comune di Silea, Angela Trevisin, ha espresso il sostegno dell’amministrazione comunale all’iniziativa: “A Silea l’Amministrazione Comunale crede fermamente nell’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione sulla tematica delle mafie.”
L’evento fa parte delle attività proposte dall’azione “Esperienze in campo”, uno dei sette ambiti di sviluppo del progetto “Sconfinamenti”, iniziato a novembre 2022 con una durata triennale.