L’Italia è uno dei Paesi con il maggior controllo sul gioco d’azzardo. Nel corso degli anni il sistema italiano è stato visto con ammirazione dagli altri stati europei che hanno provato a replicarne alcuni aspetti, senza però mai avvicinarcisi fino in fondo. Del resto, che il comparto dell’azzardo in Italia sia molto particolare lo si può capire da come è strutturato, ovvero attraverso un sistema piramidale.
Al vertice della piramide troviamo lo Stato italiano che gestisce l’azzardo attraverso due strade: direttamente, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, indirettamente, concedendo la gestione a persone fisiche o giuridiche esterne. Sotto lo Stato abbiamo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a cui è affidato il controllo dell’intero sistema. L’ADM svolge dunque un ruolo di vigilanza, ma si occupa anche di riscuotere i tributi dovuti. Va ricordato inoltre, che è proprio l’ADM a rilasciare le concessioni GAD ai casinò online italiani.
Al terzo gradino della piramide troviamo i concessionari. Questi ultimi si limitano a gestire il prodotto gioco senza poterne in alcun modo determinarne il contenuto. Il penultimo gradino della piramide è appannaggio della Sapar. Si tratta di un’associazione che raccoglie i gestori del gioco d’azzardo, ovvero le piccole e medie imprese italiane che gestiscono il gioco legale. Infine, la base della piramide è composta dagli esercenti. Parliamo di 56.000 titolari di bar, tabacchi, sale dedicate e sale gioco.
Questo è un sistema senza dubbio consolidato con un giro d’affari importanti. Attualmente il peso economico del gioco legale in Italia si manifesta con una raccolta di oltre 136 miliardi euro. Rispetto agli anni 2020 e 2021 (quando le chiusure dei punti di vendita terrestri causarono non pochi danni economici agli esercenti), la riapertura dei punti gioco ha fatto schizzare anche la raccolta, che è cresciuta del 43,17% rispetto all’anno precedente. L’Erario ha, invece, incassato 11,2 miliardi, contro gli 8,4 miliardi del 2021 (+33,4%).
I giochi che vanno per la maggiore sono slot machine e VideoLottery che segnano un +85% rispetto al 2021 anche se, in termini di raccolta, I 34 miliardi del 2022 sono ancora lontani dai dati pre-covid. (oltre 46 miliardi nel 2019).
Nel complesso il settore terrestre, nonostante i momenti difficili che ha affrontato, è in salute e questo è testimoniato anche dal punto di vista occupazionale, con oltre 150.000 persone impiegate nel settore.
Ovviamente, anche il settore online si dimostra in netta espansione. La raccolta in questo settore nel 2022 ha toccato quota 73 miliardi di euro con un +9% rispetto al 2021. Ad incidere maggiormente sono i Giochi di carte e giochi di sorte a quota fissa, che valgono oltre il 70% della raccolta totale online.
I dati dunque evidenziano come, per quel che riguarda la gestione dell’azzardo, l’Italia possa insegnare molto agli altri Paesi UE.