Il Parlamento italiano ha recentemente approvato una legge che riconosce all’agricoltore il ruolo di “custode dell’ambiente e del territorio”. FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – ha sostenuto questo provvedimento, che dà ulteriore dignità anche alla figura del vignaiolo. Tuttavia, per concretizzare questo ruolo, FIVI ha sollecitato le Regioni ad adottare il testo attraverso un processo partecipativo di tutti gli attori del mondo agricolo.
La Delegazione FIVI di Treviso, che riunisce oltre 60 aziende agricole con più di 650 ettari complessivi di vigneto, ha portato il tema nello specifico delle caratteristiche della Marca Trevigiana, territorio che soffre di fragilità idrogeologica e nel quale smottamenti e frane sono numerosi e diffusi, in particolare nelle aree collinari ricadenti nell’area della Denominazione del Conegliano Valdobbiadene DOCG e dei Colli Asolani.
La manutenzione e la messa in sicurezza di queste aree richiede una seria progettazione e adeguate risorse finanziarie. La bellezza dei panorami della provincia di Treviso, caratterizzata da dolci colline e sinuosi vigneti, tra cui quelli del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio dell’umanità UNESCO, non rende manifesto il rischio di frane che si è recentemente tradotto in crescente emergenza, in particolare per il settore vitivinicolo.
Le frane sono fenomeni naturali che possono essere scatenati da una serie di fattori, tra cui intense precipitazioni, erosione del terreno, cambiamenti climatici. Tuttavia, le pratiche agricole e la mancanza di infrastrutture adeguate stanno esacerbando il problema, con conseguenti seri danni ambientali e, naturalmente, economici.
“Smottamenti e frane nei vigneti – commenta il vice delegato Maurizio Favrel – sono una minaccia seria per tutti noi, oggi promossi nel ruolo di sentinelle del territorio. Tuttavia alle parole è importante far seguire i fatti, che devono necessariamente tradursi in azioni concrete e coordinate, precedute da un preciso piano di programmazione strategica sulle aree maggiormente a rischio”.
Per i piccoli vignaioli si tratta di una vera e propria sfida; molti di loro non hanno le risorse finanziarie per investire in misure di prevenzione delle frane, come terrazzamenti, barriere di contenimento o sistemi di drenaggio. In questo contesto diventa allora fondamentale l‘intervento delle Istituzioni e della comunità nel suo insieme.
È necessario un approccio collaborativo che coinvolga tutti gli attori interessati: oltre ai vignaioli, i viticoltori che conferiscono le uve in cantina o a privati, le amministrazioni locali e regionali, gli esperti in materia ambientale e le organizzazioni agricole. Solo lavorando insieme sarà possibile affrontare efficacemente questa emergenza e proteggere il prezioso patrimonio vitivinicolo della provincia di Treviso.
“È urgente – afferma Massimo Collavo, delegato FIVI Treviso – che le Istituzioni prendano coscienza della situazione e agiscano con tempestività. I piccoli viticoltori sono il cuore dell’agricoltura trevigiana e senza il loro sostegno rischiamo di perdere non solo il nostro paesaggio ma anche la nostra identità culturale. Chiediamo un impegno concreto per garantire un futuro sostenibile al settore vitivinicolo”.
Il convegno tecnico “Emergenza frane nel territorio trevigiano. Azioni concrete per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Dalle parole ai fatti” si svolgerà sabato 4 maggio 2024 alle ore 10:00 Presso l’Auditorium Santo Stefano di Farra di Soligo (TV) e vedrà la partecipazione di docenti universitari, tecnici esperti, amministratori regionali e locali. L’obiettivo del convegno è promuovere la collaborazione tra tutte le parti interessate e destinare adeguate risorse economiche per proteggere il territorio, l’incolumità di chi lo vive e lo lavora, e per preservare la ricchezza naturalistica e culturale della provincia di Treviso.