Vittorio Veneto (Treviso) – I Carabinieri sono intervenuti in una abitazione di Vittorio Veneto, dopo aver ricevuto una segnalazione riguardante lo stato alterato di un uomo di 55 anni e della sua convivente. Ciò che hanno scoperto sul posto è stato davvero sorprendente: una coltivazione di marijuana.
Durante la perquisizione, i militari hanno individuato una mini-serra all’interno di una stanza, contenente sei piantine di marijuana. La stanza era provvista di una lampada a luce artificiale e un ventilatore, il tutto necessario per creare un ambiente idoneo alla crescita delle piante.
Durante l’intervento, mentre i Carabinieri staccavano le apparecchiature dalla rete elettrica, hanno notato un collegamento abusivo. A quel punto, una scala e una botola hanno condotto i militari alla scoperta di una soffitta adibita a vivaio clandestino. All’interno si trovavano ben 75 piante di marijuana immerse in acqua, pareti isolate e lampade da 600 watt, tutto collegato in maniera abusiva prima del contatore.
Le conseguenze legali non si sono fatte attendere: i due occupanti della casa sono stati denunciati con l’ipotesi di reato, in concorso, di furto aggravato di energia elettrica, oltre alla violazione delle norme in materia di stupefacenti.
L’operazione dei Carabinieri ha permesso di mettere fine a una pericolosa attività illecita all’interno di un’abitazione residenziale. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali legami con altre organizzazioni o reti criminali che potrebbero essere coinvolte.
Il furto di energia elettrica rappresenta un grave problema, non solo per le compagnie elettriche che subiscono ingenti perdite economiche, ma anche per la sicurezza pubblica. Questo caso evidenzia l’importanza di una costante vigilanza per contrastare tali fenomeni illegali e tutelare la legalità all’interno delle nostre comunità.
Le autorità locali auspicano che questa operazione rappresenti un segnale chiaro per coloro che cercano di sfruttare le risorse energetiche illegalmente per scopi criminali, e che incoraggi i cittadini a segnalare qualsiasi attività sospetta alle forze dell’ordine, contribuendo così a mantenere un ambiente sicuro per tutti.