Il Veneto si conferma uno dei leader europei nel riciclo dei rifiuti solidi urbani grazie a un sistema di raccolta differenziata capillare e alle azioni intraprese per contrastare ed adattarsi ai cambiamenti climatici. Tuttavia, oggi lo sviluppo sostenibile richiede sempre più attenzione al consumo di risorse, materiali ed energia, seguendo un approccio olistico all’Economia Circolare.

E’ chiaro che è necessario riconciliare il mondo economico e sociale con l’ambiente. Dobbiamo riconsiderare modelli di sviluppo che siano sostenibili e che abbiano un impatto sempre minore sull’ecosistema. La sostenibilità è diventata centrale anche per il mondo imprenditoriale e impone un cambio di prospettiva nel modo di produrre, di consumare e di fare impresa. Che significa adottare un approccio basato sull’economia circolare, che permetta di ridurre il consumo di materie prime e di energia realizzando economie di scala favorevoli al processo di crescita economica. Ma che allo stesso tempo stimoli maggiore responsabilità verso l’ambiente che ci circonda e una rinnovata attenzione alle ricadute sociali del fare impresa in una comunità. Ma cosa serve per dare impulso all’economia circolare? Serve diminuire la pressione fiscale da parte dello Stato per chi opera nell’economia circolare, perfezionare il sistema di leggi e regolamenti nazionali e locali per chi vorrebbe iniziare o intensificare iniziative di economia circolare e sviluppare e migliorare le competenze professionali”.

Lo ha dichiarato il presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza, intervenuto a fianco dell’Assessore regionale alla Programmazione Francesco Calzavara a consegnare riconoscimenti e menzioni ai vincitori dei Premi Compraverde, in apertura del Forum Compraverde Veneto 2023, l’appuntamento annuale che la Regione del Veneto offre alle Pubbliche Amministrazioni per approfondire i temi degli acquisti verdi, della sostenibilità ambientale, economica e sociale e che promuove la “transizione ecologica” stimolando l’introduzione di elementi di innovazione negli appalti di lavori, servizi e forniture da parte delle pubbliche amministrazioni.

Bisogna allora dare fiato ad un sistema economico che punti all’innovazione tecnologica, con politiche adeguate di supporto al Paese, indirizzando i piani di investimento verso una concreta transizione verso modelli di produzione e di consumo basati su approvvigionamento e utilizzo sostenibile delle risorse, ma anche degli scarti” continua Pozza. “La frenata dettata dalla pandemia, dalle tensioni geo-politiche e dai conseguenti fenomeni inflazionistici e di aumento dei costi delle materie prime, in particolare dell’energia, deve indurci a riconsiderare sotto una luce diversa il rapporto tra uomo e consumi”.

Da tempo il sistema camerale si impegna nella promozione di strumenti e iniziative sulla sostenibilità, al fine di rendere le imprese venete più competitive sui mercati internazionali. In collaborazione con le università locali, l’Arpav e altre entità, sono state realizzate due pubblicazioni di utilità pratica per aziende e istituzioni, coordinate dalla Regione Veneto: il “Documento guida per l’affidamento del servizio di fornitura e posa in opera di arredi da ufficio a ridotto impatto ambientale” (CAM Arredi – Decreto 23 giugno 2022) e il documento sul “Green Public Procurement per un Sistema tessile sostenibile” (CAM Tessile – Decreto 7 febbraio 2023).

Attraverso un tavolo di lavoro interdisciplinare, è stata analizzata la categoria merceologica degli “arredi sostenibili”, integrando in modo più deciso i principi dell’economia circolare nel processo di approvvigionamento di arredi da parte delle amministrazioni pubbliche. Un secondo tavolo ha invece approfondito l’impatto ambientale del settore tessile e le ipotesi di gestione più sostenibile. A livello europeo, il tessile rappresenta il quarto settore economico per consumo di materie prime e acqua, nonché il quinto per le emissioni inquinanti. La gestione dei rifiuti tessili riveste un’importanza strategica nell’ambito dell’economia circolare e rappresenta un’opportunità significativa, considerando che oltre 50.000 micro, piccole e medie imprese del settore moda made in Italy operano in Veneto, con oltre 300.000 addetti. Aziende come Fratelli Campagnolo, Nazena e Co.ma.tess. hanno dimostrato un’attenzione particolare a diverse filiere connesse alla valorizzazione di scarti e rifiuti tessili.

In un contesto globale sempre più sensibile all’ambiente, il Veneto si sta dimostrando all’avanguardia nell’adozione di pratiche sostenibili e nell’implementazione di politiche che favoriscono l’economia circolare. Questi sforzi non solo contribuiscono alla protezione dell’ambiente, ma offrono anche un vantaggio competitivo alle imprese venete sui mercati internazionali. Il coinvolgimento delle istituzioni, delle università e delle aziende locali rappresenta un modello di collaborazione che potrebbe essere replicato anche in altre regioni, per promuovere una crescita economica sostenibile e responsabile.

Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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