Martedì 30 maggio, presso la sala Boccasino di Valdobbiadene, Joseph Tritto, presidente del World Academy of BioMedical Technologies, ha tenuto una conferenza focalizzata sui biolaboratori e le implicazioni che questi hanno nella nostra vita quotidiana. Durante l’evento, Tritto, un rinomato microchirurgo esperto in biotecnologie e nanonotecnologie, ha sottolineato come tali strutture siano molto più vicine a noi di quanto comunemente si pensi.
Durante la conferenza, è emerso un interessante legame tra Cina e Stati Uniti riguardo alle rischiose ricerche biologiche che potrebbero aver avuto un ruolo nell’origine della pandemia da coronavirus. Sono state evidenziate collaborazioni a lungo termine tra biologi e militari di entrambi i paesi, che hanno portato alle famigerate ricerche condotte a Wuhan. Questi progetti sono stati finanziati non solo dal governo cinese, ma anche dal Pentagono statunitense.
Questa partnership ha coinvolto diversi paesi occidentali, tra cui Francia e Canada, e ha ricevuto l’approvazione di organismi internazionali autorevoli come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e persino la Fao. Da notare anche la partecipazione di personalità influenti come Bill Gates.
La conferenza ha inoltre messo in evidenza le figure di Peter Daszak e Ralph Baric, considerati “inviati speciali” degli Stati Uniti a Pechino. Si è discusso dei laboratori militari altamente riservati di Fort Detrick nel Maryland, dove gli americani hanno condotto e continuano a condurre ricerche che solcano la linea di confine, e che sono state oscurate dai media.
La conferenza ha esplorato la vera storia dei virus chimera, delle ricerche biogenetiche e delle violenze inflitte al genoma umano, nonché delle possibili “guerre biologiche”. Inoltre, sono stati analizzati i rischi derivanti dalle varianti del virus, inclusa la preoccupante variante Omicron, e dagli effetti collaterali di richiami sempre più frequenti che possono portare a una progressiva immunodepressione.
Un aspetto particolarmente inquietante sollevato durante la conferenza riguarda la possibile combinazione del virus COVID-19 con l’HIV, un virus ancora più temibile e mai completamente debellato mediante un vaccino. Tale cocktail risulta altamente esplosivo e viene affrontato da uno dei maggiori scienziati italiani, Giuseppe Joseph Tritto. Tritto, medico specializzato in urologia e microchirurgia, vanta una lunga carriera presso le principali università e centri di ricerca nel mondo, ed è attualmente presidente della prestigiosa “World Academy of Biomedical Technologies”.
Tritto ha pubblicato nel 2020 il libro intitolato “Cina Covid-19 – La chimera che ha cambiato il mondo”, in cui dimostra come l’origine del coronavirus sia di origine artificiale, nato in laboratorio. Questa teoria è stata supportata, seppur non ascoltata e persino derisa dagli esperti del campo, anche da Luc Montagnier, premio Nobel per la scoperta del virus HIV nel 2007.
La serata è stata trasmessa anche in diretta streaming da Becciolini Network grazie al rapporto di collaborazione con ValdoTv.
La conferenza di Joseph Tritto ha offerto uno sguardo approfondito sugli aspetti e le implicazioni dei biolaboratori, stimolando il dibattito sulla sicurezza e l’impatto di tali ricerche sulle nostre vite. La sua prospettiva, basata su anni di esperienza e conoscenza nel campo della biotecnologia, offre un’analisi critica delle dinamiche che possono influenzare il nostro futuro.