Dopo il primo incontro della rassegna Fuori-festival per orientarsi nel mondo che cambia, CombinAzioni propone un secondo evento dal titolo “Eroina. Storie di ieri e di oggi”, in programma sabato 18 marzo, alle ore 18:00, nella sala teatrino di villa Binetti a Montebelluna.

EROINA. STORIE DI IERI E DI OGGI

Nel secondo Fuori-festival si parlerà di droghe, con la storica Vanessa Roghi, che nel suo libro “Eroina” ha ricostruito la storia italiana della sostanza tuttora considerata la più pericolosa.

In “Eroina” Valentina ha iniziato a fumare eroina a 13 anni. Era il 2002. Nessuno pensava che l’eroina fosse ancora una minaccia, si diceva che a farsi erano ormai solo i tossicomani sopravvissuti agli anni Ottanta, simbolo di un passato da dimenticare. Oggi Valentina ha 33 anni, è entrata e uscita da dodici comunità terapeutiche, solo per finire in carcere.

Parte da qui, dalla vicenda di una ragazza come tante, il percorso di ricerca di Vanessa Roghi sul mondo delle cosiddette «droghe pesanti».

Una storia che inizia alla fine dell’Ottocento, quando i derivati dell’oppio furono salutati come i rimedi definitivi contro il dolore, prima che se ne conoscesse il risvolto dell’assuefazione e della dipendenza, e arriva ai giorni nostri, quando nel 2019, poco prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, si è verificata una nuova impennata nel consumo di eroina, dopo quindici anni di calo costante.

Passando dalla costruzione socioculturale della figura del «tossico» ai corsi e ricorsi della «guerra alla droga», fino alla responsabilità delle case farmaceutiche nella nuova crisi degli oppioidi.

Sullo sfondo di questo scenario, Vanessa Roghi si interroga sulla possibilità di una soluzione diversa, sia dalla politica punitiva adottata da molti Paesi europei, fra cui l’Italia, il cui risultato è che su 850.000 detenuti il 18 percento è recluso per uso o possesso di droghe, sia da quella delle comunità terapeutiche, dove l’imperativo è rinunciare di colpo e per sempre alle sostanze.

LA “TERZA VIA”: LA RIDUZIONE DEL DANNO

Questa «terza via» si chiama riduzione del danno ed è l’ammissione che, per alcuni, smettere di assumere stupefacenti non è un’opzione praticabile. È un’alternativa che deve declinarsi sul singolo e soprattutto rinunciare alla stigmatizzazione del soggetto, che serve solo a emarginarlo e condannarlo a una morte «civile».

Un incontro appassionato e documentato, che ci porta nell’inferno della dipendenza dalle droghe.

Perché «grazie a una vera e propria epica dei narcos, paradossalmente, del sistema mondiale della droga sappiamo senza dubbio molto di più di quanto sappiamo del “drogato” vicino a noi».

L’incontro è moderato da Giulia Ribaudo, presidente dell’associazione Closer, con l’intervento di Fabio Tesser, cooperativa La Esse.

VANESSA ROGHI

Vanessa Roghi è storica e autrice di programmi di storia per Rai Tre. Bodini Fellow presso l’Italian Academy della Columbia University dal 2020 al 2021, è una ricercatrice indipendente. Ha scritto, tra gli altri, La lettera sovversiva. Da don Milani a De Mauro, il potere delle parole (2017), Piccola città. Una storia comune di eroina (2018), Lezioni di Fantastica. Storia di Gianni Rodari (2020), Il passero coraggioso. «Cipì», Mario Lodi e la scuola democratica (2022) per Laterza e Voi siete il fuoco. Storia e storie della scuola (2021) per Einaudi Ragazzi.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

“Eroina. Storie di ieri e di oggi” ha ingresso gratuito, ma la prenotazione è consigliata qui, oppure 3454813756 o prenotazioni@combinazionifestival.it.

L’incontro è organizzato con il patrocinio di Città di Montebelluna con la collaborazione di Biblioteca Comunale di MontebellunaCooperativa Una Casa per l’UomoCooperativa Pace e Sviluppo, Fondazione Sportsystem e Libreria Zanetti.

Di Sofia Facchin

Freelance nell'ambito della comunicazione e content writer, con il pallino della promozione territoriale, collabora con diversi enti, fra cui l'Associazione Musicale "Toti dal Monte" e la formazione musicale "Piccola Orchestra Veneta", di Solighetto (Tv).  Attualmente è  impegnata nello sviluppo del progetto personale "Proprio Dietro Casa", finalizzato alla valorizzazione del Veneto, non solo come meta turistica, ma anche come "luogo dell'anima". Sofia coltiva la passione per i Paleoveneti, dalla cui sapienza antica trae spunti per itinerari e riflessioni sul mondo che la circonda.

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