Tra le varie proposte di referendum di questo periodo, il più recente e quello che ancora sta facendo parlare di sé è il referendum per la cannabis legale. O meglio, per la depenalizzazione della coltivazione della cannabis.
Di seguito l’annuncio sulla Gazzetta ufficiale con il testo del quesito referendario:
Si tratta dunque di un referendum abrogativo che, in sintesi, vuole “intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe”, che riguardano in particolare l’uso della cannabis.Si vogliono abolire alcune parti di due articoli in particolare: il 73 e il 75 dell’ormai famoso decreto n.309 del 9 ottobre 1990.
Di seguito il testo completo del decreto dove poter approfondire:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/10/31/090G0363/sg
COS È ACCADUTO…
La richiesta di referendum è stata depositata l’8 settembre da varie associazioni (tra cui i promotori del referendum per l’eutanasia legale), enti, movimenti e partiti politici. La campagna per la raccolta firme è poi iniziata l’11 settembre e a poco più di una settimana dall’apertura della raccolta è stato superato largamente il numero di firme necessario per poter essere validata, 580 mila circa.
… E COSA STA ACCADENDO
Al 23 settembre, si legge in una nota online della campagna Meglio Legale “i Comuni, che hanno l’obbligo di consegnare i certificati elettorali dei firmatari entro 48 ore dalla nostra richiesta, ci hanno già comunicato che difficilmente riusciranno a inviare tutti i certificati in tempo per la scadenza del 30 settembre. Questo grave ritardo dovuto alla burocrazia italiana – continua la nota – rischia di condannare il Referendum, visto che i certificati elettorali devono essere consegnati insieme alla firme il 30 settembre in Corte di Cassazione. Basterebbe rimandare la data di consegna al 31 ottobre, come successo per tutti gli altri referendum in corso, in modo da concedere ai Comuni il tempo necessario a spedire i certificati.”
Per avvalorare questa richiesta, il 24 settembre il comitato promotore del referendum si è riunito sotto il Ministero della Giustizia a Roma in un presidio per chiedere il rinvio della data di consegna.
La mattina di domenica, 26 settembre, il comitato ha in più consegnato una lettera agli uffici del presidente della Repubblica per denunciare la lentezza burocratica. Da domenica sera i rappresentanti del comitato hanno iniziato uno sciopero della fame.
Questa sera, dalle 18, si terrà in piazza Montecitorio una manifestazione di protesta che durerà per tutta la notte, fino al Consiglio dei Ministri che si terrà domattina.
COME POTER FIRMARE
La certezza che permane per ora (momento in cui questo articolo è reso pubblico) è che la raccolta firme è aperta fino a giovedì 30 settembre.
Si può firmare solamente online sul sito indicato in una delle seguenti modalità:
- Spid;
- Dispositivo di firma digitale (Smart Card, Chiavetta USB o servizi di firma digitale remota);
- Servizio Trustpro QTSP
Il sito di riferimento: https://referendumcannabis.it/
OLTRE IL REFERENDUM
Parallelamente, proprio nei giorni in cui è stata indetta la raccolta firme, la Commissione Giustizia ha adottato un altro testo, il cosiddetto ddl cannabis, che prevede la legalizzazione della coltivazione domestica.
L’iter burocratico, anche in questo caso, è ancora lungo, e questo testo in futuro subirà di certo delle modifiche prima di essere approvato definitivamente.