Il logo ufficiale del referendum

Come anticipato alcuni mesi fa, fino al mese di ottobre dedicheremo alcuni articoli ai vari referendum proposti dai cittadini in questi mesi, le cui richieste dovranno essere pervenute tra il 30 settembre e il 31 ottobre. Partiamo da una delle richieste che in questi mesi ha fatto parlare di sé in tutta Italia, soprattutto all’interno dei social, con l’hashtag #liberifinoallafine: il referendum per l’eutanasia legale.

Una precisazione doverosa prima di iniziare: quelli per cui si chiede di andare a firmare (ciò è valido per tutti i referendum che approfondiremo nei prossimi articoli) sono richieste di referendum, non referendum veri e propri.

Dunque, in questo caso, chi firma non si esprime sulla legalità dell’eutanasia, ma chiede agli organi politici di “prendere in considerazione” questo referendum per riuscire a concretizzarlo.

Immagine a cura dell’Associazione Luca Coscioni

Firmare, è importante ribadirlo, non significa essere a favore o meno dell’eutanasia, ma voler portare il tema all’attenzione della Corte di Cassazione e della politica in generale per rendere ufficiale questo referendum.

IL QUESITO

Promossa dall’associazione Luca Coscioni e dal Comitato per l’Eutanasia Legale, la raccolta firme è iniziata il 1° luglio scorso.

Il referendum sull’eutanasia è un referendum di tipo abrogativo, in cui si chiede di abolire parzialmente una norma penale.


Di seguito l’annuncio con la richiesta di referendum:

Estratto della Gazzetta Ufficiale con la richiesta del referendum. Fonte: annuncio sulla Gazzetta Ufficiale del 21.04.2021

Di seguito ecco l’articolo preso in considerazione dal quesito referendario:

L’articolo del codice penale soggetto a modifiche. Fonte: testo della legge dal sito Normattiva

La norma, secondo l’intento del referendum, quindi, rimarrebbe in vigore solo nel caso in cui il fatto sia commesso “contro una persona minore degli anni diciotto; contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno”.

COS’È SUCCESSO E COSA SUCCEDERÀ

Come stabilito dall’articolo 75 della Costituzione (la norma principe a cui si fa riferimento per i referendum abrogativi), il numero di firme sufficienti a presentare formalmente la richiesta è 500 mila. Questo con il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia è già successo: le 500 mila firme necessarie sono state registrate già il 16 agosto. Ad oggi ne sono state raccolte quasi un milione.

Dopo la scadenza della raccolta firme, visto che l’obiettivo necessario è già stato raggiunto, si andrà al controllo “formale”: la richiesta verrà presentata alla Corte di Cassazione per assicurare la validità delle firme; qualora superasse questo primo controllo, il passaggio successivo, quello più importante, è affidato alla Corte Costituzionale, che verificherà la legittimità del quesito. A questo punto, in caso di parere positivo, la proposta di referendum verrà discussa in Parlamento.

DOVE POTER FIRMARE

È importante ribadire che la raccolta delle firme, sia in cartaceo e in digitale, è ancora aperta: la scadenza è fissata per il 30 settembre 2021.

Vari i modi possibili per firmare: recarsi e fare richiesta al proprio Comune di residenza, presso studi legali e notarili convenzionati o, novità degli ultimi mesi in Italia, apportare la propria firma digitale tramite SPID.

Per più informazioni è possibile anche consultare i siti: 
https://www.eutanasialegale.it/
https://referendum.eutanasialegale.it/

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