Dalle parole ai fatti. L’amministrazione comunale di Crocetta del Montello aveva promesso battaglia sul progetto delle casse di espansione nelle Grave di Ciano. E così ha fatto.
Lo scorso marzo, la Giunta Regionale, con la delibera n. 302, ha dato il mandato agli uffici regionali di avviare la gara per la progettazione del bacino di laminazione a Ciano. “Fino alla cantierabilità”.
A questo atto, il Comune di Crocetta del Montello ha risposto il 17 maggio con un ricorso presso il Tribunale delle Acque Pubbliche. I chiamati in causa: la Regione del Veneto, il Ministero della Transizione Ecologica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’obiettivo dell’azione giudiziaria è annullare la delibera n°302 del 16 Marzo 2021. Lo scopo di base è sempre lo stesso: bloccare il progetto delle casse di espansione. Se realizzato, infatti, distruggerebbe irreversibilmente l’ecosistema delle Grave. Si creerebbero una serie di problematiche idrogeologiche non solo a Crocetta del Montello, ma anche ai territori limitrofi.
«La nostra richiesta è molto semplice – spiega il sindaco, Marianella Tormena – chiediamo l’annullamento della delibera e dei successivi atti ad essa legati. A nostro avviso è un atto necessario affinché venga garantito il rispetto delle indicazioni previste dal PSSI (Piano Stralcio Sicurezza Idraulica) che stabilisce prioritari gli interventi nel basso Piave al fine di garantire la sicurezza idraulica».
Il ricorso verte principalmente su questo aspetto. Ma si sottolinea anche la valenza naturalistica del sito delle Grave di Ciano e il danno che si arrecherebbe con le casse di espansione all’ecosistema e al contesto sociale del territorio. In più, l’opera finanziata dal Ministero dell’Ambiente andrebbe in contrasto con l’art. 7 del Decreto Legge del 12/09/2014. Al comma 2 di tale documento, infatti, si dice che questo tipo di interventi deve essere “in grado di garantire la riduzione del rischio idrogeologico e il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d’acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità”.
L’udienza è prevista il prossimo 22 settembre alle ore 9:00 presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma.
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