Su iniziativa dell’amministrazione di Crocetta del Montello, in questi giorni i sette comuni dell’area montelliana stanno approvando una delibera per la gestione integrata del rischio alluvioni lungo il corso del fiume Piave. Oltre a Crocetta, l’impegno sarà dato anche da Nervesa della Battaglia, Giavera del Montello, Volpago del Montello, Montebelluna, Caerano San Marco e Trevignano.
Approvata all’unanimità nel corso del consiglio comunale di Crocetta giovedì 28 gennaio, la delibera chiede il rispetto delle indicazioni già arrivate dal Ministero dell’Ambiente e delle direttive comunitarie. “Si sollecitano le autorità regionali competenti – si legge nella delibera – affinché come disposto dal Ministro dell’Ambiente dott. Sergio Costa venga prioritariamente intrapreso un percorso così come definito dallo strumento operativo dei Contratti di Fiume”.
La richiesta dei comuni dell’area del Montello è quella di creare quanto prima un “Contratto di Fiume”, cioè uno strumento di programmazione e coordinamento per la gestione delle criticità lungo il fiume. “Il Ministero dell’Ambiente – spiega il sindaco di Crocetta del Montello, Marianella Tormena – ha già dato precise indicazioni in questo senso e vogliamo che venga attivata quanto prima questa forma di coordinamento, prima di prendere in considerazione qualsiasi intervento”.
Il motivo di questa presa di posizione scaturisce dalla richiesta di alcuni enti del basso Piave di accelerare la realizzazione delle casse di espansione sfruttando le possibilità dei fondi europei legate al Recovery Plan. “Il nostro intento – chiarisce il sindaco di Crocetta – è di far capire alla Regione Veneto che ci sono delle criticità legate alla Grave di Ciano in primis perché si sottopongono i comuni di destra e sinistra Piave a un forte rischio idraulico in caso di piena, e poi perché parliamo di un ecosistema di pregio e tutelato da precise leggi e direttive europee”.
Inoltre, come emerge dalla delibera, i comuni impegnati in questa battaglia chiedono che si tenga conto anche del Piano Stralcio Sicurezza Idrica redatto dall’Autorità di Distretto, dove si evidenzia come la soluzione più idonea sia realizzare le casse di espansione nel sito di Ponte di Piave, per una maggior efficacia idraulica e un minor impatto su ambiente, salute pubblica, e a livello sociale ed economico.
La soluzione delle casse di espansione nelle Grave di Ciano non risolverebbe alcun problema, mentre lo studio di soluzioni meno impattanti in vari punti del corso del Piave sarebbe più risolutiva. Di fatto, le Grave di Ciano sono già delle aree golenali naturali che accolgono l’acqua del fiume in piena per restituirla un po’ alla volta, il tutto nel totale rispetto dell’ecosistema esistente.
“Questa delibera è solo un primo passo – specifica Marianella Tormena – perché vogliamo estendere la sua approvazione anche ad altri Comuni della sinistra Piave”.
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