Banditi alcuni cartoni animati della Disney dalla sezione bambini. Dumbo, Peter Pan e gli Aristogatti, secondo il colosso americano sono colpevoli di trasmettere messaggi sbagliati e “stereotipi dannosi”.

C’è da immaginarsi il processo con tutti gli imputati alla sbarra e il giudice (Probabilmente Paperon De Paperoni) che, dopo aver già condannato nel 2019 Lilli e il Vagabondo e i due mici Si e Am, “troppo stereotipati” e “offensivi per il pubblico asiatico”, sentenzia il triste responso, condannando i celebri cartoni alla sola vita nel reparto adulti.

C’è da chiedersi quando la scure della “giustizia dell’inclusione” si abbatterà anche su altri cartoni animati. Per esempio i Simpson, la serie stereotipata per eccellenza della famiglia americana dove, al suo interno, si trovano anche altre etnie che potrebbero rimanere gravemente offese e danneggiate; Asterix che con i suoi personaggi dai linguaggi locali, potrebbe essere causa di danni permanenti alla psiche dei più piccoli; e tanti altri. Senza poi considerare tutti quei cartoni con allusioni sessuali che, se esclusi dai palinsesti, porterebbero ad una riduzione della programmazione per i più piccoli probabilmente a pochi minuti al giorno. Ormai che ci siamo, perché non mettiamo anche il Carosello nella lista nera?

Sicuramente tutti coloro cresciuti guardando questi e tanti altri film d’animazione, si sentiranno oggi danneggiati nella mente e nella morale comune.

Sarcasmo a parte, piuttosto che cancellare o impedire la visione di animazioni realizzate in altre epoche, sarebbe più corretto, forse, essere a fianco dei bambini per cogliere l’occasione di spiegare loro com’era la società qualche decina di anni fa; che quelle animazioni mostrano si uno stereotipo, ma che, oggi non esiste più. Il dialogo ed il confronto potrebbero essere meglio della censura?

Forse, nascondere lo sporco sotto il tappeto o, nel peggiore dei casi, ritornare al “rogo dei libri” con azioni “falsamente moraliste”, non è la scelta più corretta né per il presente, né tanto meno, per il futuro.



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Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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