#Valdotv #Valdobbiadene- 1.500 giovani alberi come simboli di vita, rinascita e speranza, emblema di tutela ambientale. Il Comune di Treviso ha tenuto a battesimo, sabato 7 dicembre, l’iniziativa Fabbrica dell’Aria di Ascotrade, che vedrà la piantumazione progressiva di varie specie di alberi tra aceri e olmi campestri, carpini bianchi, roverelle e di piantine mellifere come il tiglio e l’orniello, nel quartiere San Giuseppe.
L’avvio dei lavori di riqualificazione dell’area è avvenuto alla presenza del sindaco Mario Conte, degli assessori ai Lavori Pubblici Sandro Zampese e alle Politiche Ambientali Alessandro Manera, del Presidente di Ascotrade Stefano Busolin e di Angelisa Tormena, referente territoriale AzzeroCO2. I giovani alberi, andranno a ripopolare due aree attigue di oltre 3 ettari che si trovano in via Paludetti, con l’obiettivo di consentire un evidente miglioramento paesaggistico e della qualità dell’aria di una zona precedentemente incolta e infestata dai rovi che finalmente potrà essere restituita ai residenti del quartiere.
La piantumazione prevista a Treviso è una delle tappe della “Fabbrica dell’Aria“, un progetto sviluppato da Ascotrade in collaborazione con AzzeroCO2 per la messa a dimora di alcune migliaia di piante in diverse cittadine di Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa rientra nel macro-progetto ARIA (Ascopiave Rispetta l’Ambiente) attraverso il quale le aziende di vendita del Gruppo Ascopiave affrontano tematiche importanti, quali la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico, la digitalizzazione dei servizi e l’analisi della propria carbon footprint.
«Siamo felici di sostenere questa iniziativa di Ascotrade per rendere Treviso sempre più verde» – le parole del sindaco Mario Conte e dell’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese. – Si tratta di un progetto molto importante in ambito pubblico che va ad aggiungersi a quelli della nostra Amministrazione con i privati quali “Adotta un Albero”, promossa dal Settore Ambiente con l’assessore Alessandro Manera. La riforestazione urbana non solo migliora la qualità dell’aria con enormi benefici per la salute ma rappresenta pure un elemento fondamentale in termini di riqualificazione e miglioramento paesaggistico del centro e dei quartieri. Siamo contentissimi, infatti, di restituire ai cittadini di San Giuseppe un’area verde con la novità di alcune essenze mellifere».
«Abbiamo riscontrato immediata disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale di Treviso a costruire insieme questa nuova Fabbrica dell’Aria – spiega Stefano Busolin, presidente di Ascotrade – Un gesto concreto ma allo stesso tempo dal valore fortemente simbolico, con il quale suggelliamo, ancora una volta dopo le piantumazioni di Pordenone e Morgano, l’impegno di Ascotrade nei confronti della comunità e dell’ambiente, nel rispetto della nostra mission: essere un’azienda locale che lavora per arricchire il territorio. I 1.500 alberi che abbiamo donato al comune di Treviso formeranno un’area verde che sarà aperta a tutti i cittadini per un totale di 36.000 metri quadrati».
«Prosegue ormai per il terzo anno consecutivo la collaborazione con Ascotrade, che ha scelto di mettere al primo posto la tutela del territorio in cui opera, la mitigazione dell’impatto ambientale delle attività e il benessere delle generazioni future – ha dichiarato Angelisa Tormena di AzzeroCO2 – Con l’adesione alla campagna nazionale Mosaico Verde, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente con lo scopo di facilitare l’incontro tra le necessità degli enti locali, di recuperare aree verdi e la volontà delle aziende di investire risorse nella creazione di boschi permanenti come misura di RSI, Ascotrade ha ulteriormente consolidato questo impegno».
Per i prossimi due anni le piantine verranno curate e seguite a spese di Ascotrade. L’obiettivo è quello di formare dei veri e propri “boschi anti-smog” composti da alberi che permetteranno un assorbimento complessivo delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 1.050 tonnellate di CO₂ lungo l’intero ciclo di vita degli alberi (calcolato in media in 80-100 anni).
LA FABBRICA DELL’ARIA DI TREVISO
UNA NUOVA AREA VERDE Bosco di via Paludetti, accesso da via Paludetti
LE FASI DEL PROGETTO
1. Pulitura dell’area – Sminuzzamento meccanico di stoppie, residui di potatura e vegetazione infestante.
2. Aratura superficiale – Aratura della terra per creare un ambiente fisico ospitale per le piantine acquistate presso un vivaio certificato del luogo.
3. Tracciamento dei filari – Creazione di solchi nel terreno e tracciamento dei filari per dare forma alla nuova area verde.
4. Messa a dimora – Creazione delle buche per posizionare le piantine con un supporto in legno o in canna di bambù e una retina di protezione.
LE ESSENZE SCELTE PER TREVISO
1. Acero Campestre – In Italia è molto comune nei boschi di latifoglie mesofile, insieme alle querce caducifoglie dal livello del mare fino all’inizio della faggeta. Di medie dimensioni a foglie caduche, è un albero molto robusto, cresce rapidamente e resiste al sole e alle gelate. Pur preferendo suoli calcarei, fertili e ben drenati, si adatta a qualsiasi tipo di terreno. Può raggiungere i 15-20 m d’altezza ma lo si trova spesso anche in forma arbustiva. Allo stato spontaneo costituisce un’importante essenza forestale per il consolidamento di argini o per il rimboschimento di terreni incolti; è una delle piante più diffuse nel paesaggio rurale, in quanto un tempo veniva impiegato come tutore vivo per le viti o come essenza arbustiva nelle siepi poderali.
2. Carpino Bianco – È un albero della famiglia delle Betulaceae, diffuso nell’Europa occidentale. E’ un albero abbastanza longevo (circa 150 anni), di media altezza (15–20 m) con portamento dritto e chioma allungata. È una pianta miglioratrice del terreno, impiegata come specie di interesse forestale; apprezzata anche come essenza ornamentale e di interesse paesaggistico perché rustica e adattabile a vari ambienti. Si adatta bene alla realizzazione di siepi. In passato le foglie venivano utilizzate come foraggio.
3. Olmo – L’olmo è uno dei più caratteristici e diffusi alberi italiani. Lo si trova da nord a sud a quasi tutte le latitudini e si distingue per l’inconfondibile attaccatura asimmetrica delle foglie al picciolo. Si tratta di una latifoglia dal portamento fiero e imponente, capace di raggiungere e superare anche i 30 metri di altezza e di vivere per 500 anni. L’olmo è conosciuto sin dall’antichità non solo per l’eleganza e l’imponenza del suo aspetto, ma anche per le sue proprietà medicamentose, in particolare per la sua capacità di cicatrizzare le ferite.
4. Roverella – Rappresenta la specie di quercia più diffusa in Italia, a tal punto che in molte località è chiamata semplicemente quercia. Di rado arriva a raggiungere i 20-25 m di altezza. La roverella vanta l’estrema longevità come una delle sue caratteristiche particolari: non è difficile, infatti, imbattersi in esemplari che hanno superato i 500 anni. La roverella è un albero a foglia caduca, a differenza delle altre tipologie di querce che è dotata di foglie persistenti.
5. Tiglio – Pianta originaria dell’Europa, è presente in tutta la penisola e fiorisce nei mesi di maggio e giugno. Il tiglio selvatico un tempo rientrava tra le essenze principali che formavano i boschi della fascia collinare assieme a querce e aceri: la progressiva trasformazione di questi boschi in terreni coltivati ne ha ridotto enormemente la diffusione. Oggi viene utilizzato nelle aree urbane soprattutto per le alberature dei viali.
6. Orniello – Si tratta di una pianta molto rustica che ha generalmente una crescita rapida, riuscendo a sopravvivere in condizioni ambientali difficili come zone inquinate, con salsedine o forti venti. Per queste sue caratteristiche viene spesso impiegato nei terreni da ricolonizzare e resiste bene sia alla siccità che all’inquinamento. L’orniello si distingue dagli altri frassini per i fiori bianchi molto profumati, e spesso viene usato nei vigneti come sostegno per i filari di vite.
I BENEFICI PER LA COMUNITÀ
1. Specificità territoriale – Piantumazione di specie tipiche del quadro vegetazionale della zona e, laddove possibile, piante pioniere: tali specie sono importanti perché consentono di rigenerare terreni degradati e favorire la colonizzazione di altre specie, fondamentali per la creazione di corridoi ecologici e l’insediamento dell’avifauna.
2. Conservazione della biodiversità – L’utilizzo di un buon numero di specie arboree e arbustive favorisce la biodiversità vegetale e animale.
3. Miglioramento paesaggistico – Creazione del bosco a garanzia della sostenibilità ambientale del territorio interessato attraverso l’utilizzo corretto delle risorse naturali, a favore della biodiversità e dell’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica.
4. Sostenibilità sociale – Le Fabbriche dell’Aria nascono per essere visitate e vissute dalla comunità come spazi di svago e di benessere, in un continuo scambio tra uomo e natura.
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