Performance strepitose, musicisti formidabili, grande partecipazione di pubblico. Il Festival, al suo debutto, si è già conquistato un posto di riguardo nel panorama nazionale.
Valdobbiadene si consacra al Jazz… e che jazz. La prima edizione del Festival, ideato e organizzato0 da Ufficio Turistico, Consorzio delle Pro Loco e Amministrazione comunale, ha regalato dell’ottima musica, spalmata su tre giorni di eventi e declinata su tredici concerti, la maggior parte dei quali a ingresso libero.
Una kermesse entusiasmante per il pubblico che ha seguito le esibizioni in piazza Marconi, quelle nei locali pubblici del centro o in cantina, le jam session e i club jazz live: “La partecipazione di appassionati del genere, ma non solo, e soprattutto il loro grado di soddisfazione ci ha ampiamente ripagato dello sforzo profuso per mettere in piedi e far funzionare una macchina complessa – spiega Isidoro Rebuli, presidente del Consorzio -. Ringrazio l’intero staff dell’Ufficio Turistico, che non si è risparmiato, i ragazzi dell’Isiss Verdi e quelli dell’istituto di ristorazione Dieffe, gli uni impegnati nell’accoglienza, gli altri nella somministrazione dei pasti agli artisti e ai tecnici di palcoscenico”.
Per il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese è stato un evento di straordinario livello qualitativo, destinato a diventare un appuntamento fisso di inizio autunno: “ValdobbiadeneJazz contribuirà senza dubbio – ha detto – a consolidare l’attrattività turistica, rinsaldando la collaborazione tra gli operatori del commercio e le aziende vitivinicole, per la valorizzazione del territorio e del paesaggio, recentemente entrato a far parte dei siti UNESCO”. Soddisfazione condivisa da Massimo De Nardo e Silvana Curto, ideatori del progetto: “E’ stata un’esperienza entusiasmante – il loro commento a riflettori spenti – perché, oltre alle persone arrivate da ogni dove, la cittadinanza ha partecipato numerosissima ai vari appuntamenti. Anche i commercianti del centro storico, tutti, senza alcun coordinamento, si sono sintonizzati sulle note del jazz, decorando le vetrine a tema”.
L’apertura di Valdobiadenejazz è stata affidata a Paul Millns, pianista e cantante londinese, di grande forza espressiva, accompagnato da Butch Coulter, che ha incantato il folto pubblico con la sua armonica. Concerto di punta, quello di Sarah Jane Morris. Si tratta di una delle maggiori interpreti della musica soul, jazz e rhythm & blues, che, per la prima volta sul palcoscenico con Gianni Vancini Project, è riuscita a regalare ai presenti una serata indimenticabile.
La voce della Morris si è amalgamata alla perfezione con il sax di Vancini (definito da molti “l’ambasciatore italiano del jazz contemporaneo”), che ha saputo esaltarne la potenza emotiva e graffiante. Con loro: Daniel Bestonzo alla tastiera, Tommaso Graziani (figlio dell’indimenticabile Ivan) alla batteria, Marco Dirani al basso e Ivan Geronazzo alla chitarra. In cartellone poi la presentazione del libro di Enrico Merlin “Miles Davis 1959”, nel corso della quale la narrazione si è intrecciata alla voce trombettistica di David Boato. A chiudere la rassega, il main concert dei Licaones: “I musicisti sono stati selezionati per accontentare tutti i palati – afferma Vincenzo Barattin, direttore artistico – Volevo un Festival armonico e vario, che spaziasse dal jazz classico al contemporaneo, fino al blues. Desideravo inoltre dare spazio alle donne del jazz: Elisabeth Geeel, Rosa Brunello, Helga Plankensteiner.
Da domani inizieremo a lavorare per l’edizione 2020. C’è già qualche idea che mi frulla in testa”.
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