Meolo – Durante la serata di venerdì 20 settembre si è tenuta, nella sala consiliare del Municipio di Meolo (VE), la presentazione di “Chiamatemi ancora Anza”, libro pubblicato postumo di Sara Anzanello, giocatrice di pallavolo conosciuta a livello nazionale e mondiale, morta a 38 anni nell’ottobre 2018 dopo che le venne diagnosticato un linfoma.
Originaria di Ponte di Piave (TV), la giovane è stata, nel corso della sua carriera professionale, pallavolista della Nazionale Italiana di Volley Femminile.”Chiamatemi ancora Anza” è un libro che raccoglie appunti, scritti a penna o alla tastiera del pc, disegni, post pubblicati nei social network, tutto quanto Sara ha lasciato di sè: è stato suo espresso desiderio infatti che venisse pubblicato questo libro, uscito per Santelli Editore.
In un primo momento aveva cominciato a scrivere per trasmettere un messaggio di forza e speranza, un intento nato dopo il trapianto di fegato in seguito a un’epatite fulminante che aveva contratto nel 2013, mentre si trovava in Azerbaigian. Poi cominciò a scrivere per raccontare e condividere la sua storia, dall’infanzia trascorsa nella campagna veneta fino alle esperienze sportive nel volley, dimostrando il suo essere una persona normale.
In questo libro quindi si intrecciano due parti degli scritti di Sara: una, quella della campionessa nella fase del dopo trapianto, l’altra, quella di una ragazza normale, solare e grintosa che ha affrontato con tenacia e ironia i “muri” che la vita le ha presentato.
L’evento, moderato dal giornalista Giovanni Monforte, ha visto la partecipazione di Nicoletta Zaffalon, mamma di Sara, rimasta con lei fino alle ultime ore della sua vita, e dell’editor Alessio Callegari, che ha raccolto gli scritti della giovane campionessa e insieme alla famiglia ha curato la pubblicazione del libro.
Durante la serata sono intervenuti anche Gianfranco Formentin, presidente della sezione di Venezia FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo) ed ex membro della commissione tecnica FIVB (Fédération Internationale de Volleyball), che ha conosciuto Sara soprattutto come atleta, e Francesco Lorenzon, in veste di presidente della sezione AIDO di Venezia: divenuta testimonial per l’associazione, in varie occasioni infatti ha riportato al pubblico la propria esperienza di persona che ha ricevuto donazione di organi, esprimendo il valore che per lei ha assunto il gesto del dono.
È stata una serata sentita e partecipata, in cui è emersa la personalità che Sara ha voluto esprimere e trasmettere, come persona e come atleta, sia in campo che nella vita di tutti i giorni.
Forza, grinta, voglia di vivere, ironia e solarità; tutte caratteristiche che rendono la storia di Sara dalle persone: ancora oggi infatti Nicoletta, impegnata nella promozione del libro in tutta Italia, riceve messaggi da parte di quanti hanno conosciuto Sara, direttamente o attraverso le sue parole. Parole di una “combattente”, cariche di vita, forza ed energia, che si trasmettono anche nel titolo del libro da lei fortemente voluto, “Chiamatemi ancora Anza”.
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