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Presentazione “Km 20+064. La stazione di Montebelluna”: il libro che racconta la storia di una stazione

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Le stazioni sono una mia vecchia passione. Potrei passarci giornate intere, seduto in un angolo, a guardare quel che succede. Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese, lo stato d’animo della gente, i suoi problemi?
(Tiziano Terzani)

In concomitanza con la riapertura della tratta ferroviaria Castelfranco Veneto – Feltre, lunedì 9 settembre 2019, al Centro Civico di Guarda (Montebelluna) è stato ufficialmente presentato il libro “Km 20+064. La stazione di Montebelluna”, nato da “Ferrovie Arrugginite”, associazione di ferroamatori.

Durante la serata, che ha raccolto a sé molti cultori della storia ferroviaria locale, ma anche semplici curiosi, erano presenti i tre autori: Paolo Campeotto, Lucio De Bortoli e Samuele Trivellin.

Lucio De Bortoli (secondo da sx) è uno storico molto conosciuto e apprezzato dai cittadini montebellunesi.

Con la partecipazione di Massimo Corrà, Presidente di Fonderia Corrà, eccellenza montebellunese in campo di componenti ferroviari, che ha contribuito alla realizzazione del progetto. Anche il Sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, ha lodato il grande (e spesso non semplice) lavoro di ricerca svolto, in quanto promotore di dibattito e rinnovata consapevolezza nei confronti di uno spaccato della storia del paese. Fra il pubblico, anche l’editore, Danilo Zanetti.

Il libro offre una interessante analisi tecnica sul tema della ferrovia; in più, attraverso fotografie e documenti, risponde anche al bisogno di tener viva la memoria storica di un luogo, esistente ancora oggi, ovvero la stazione di Montebelluna, che ha contribuito allo sviluppo della città stessa.

Attraverso la proiezione di alcune diapositive, è stato tratteggiato il sommario del volume: da una breve contestualizzazione storica italiana, si passa all’arrivo della prima ferrovia a Montebelluna (1 aprile 1884), dando spazio alla Grande Guerra e alla nascita della ferrovia militare Montebelluna – Susegana, continuando a illustrare lo sviluppo della stazione di Montebelluna attraverso la Seconda Guerra Mondiale, per arrivare ai giorni più prossimi. Spazio ai ricordi per raccontare la vita del capostazione, dell’accenditore di segnali o del ferroviere che doveva chiudere  a mano i passaggi a livello o girare gli scambi. L’ultima parte della presentazione è stata dedicata alle curiosità relative al dopolavoro ferroviario, alle case e caselli, e agli incidenti avvenuti nei pressi della nostra stazione.

“Km 20+064. La stazione di Montebelluna” è una ideale risposta alla gratificante esperienza “Km 27+331 Cornuda, la sua stazione…e altre storie”, volume dedicato alla stazione di Cornuda. Con queste due pubblicazioni, il sogno di “Ferrovie Arrugginite” di creare una collana di libri interamente dedicati alla linea ferroviaria “Treviso – Belluno – Calalzo”, diventa sempre più concreto. Una storia che a tratti si è arrugginita, come i tanti binari ora dismessi, ma che potrebbe rivivere in questo grandioso progetto.

La presentazione del libro è stato l’evento culmine di tre giorni dedicati alla ferrovia di Montebelluna: sabato 7 e domenica 8 settembre, infatti, è stata realizzata una esposizione di foto d’epoca (22), cimeli storici e 30 libri di tecnica ferroviaria raccolti da “Ferrovie Arrugginite”, presso l’ex Ufficio Movimento di Montebelluna.

”Ferrovie Arrugginite” è una associazione senza scopro di lucro, che autofinanzia tutte le sue iniziative. A conclusione della serata, molti presenti hanno deciso di diventare soci per aiutare l’ente nella sua mission: diffondere e promuovere la cultura della ferrovia, luogo da cui partono (o arrivano?) non solo treni, ma anche, e soprattutto, persone.

“Km 20+064. La stazione di Montebelluna” è acquistabile nel sito di “Ferrovie Arrugginite”

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Sofia Facchin

Freelance nell'ambito della comunicazione e content writer, con il pallino della promozione territoriale, collabora con diversi enti, fra cui l'Associazione Musicale "Toti dal Monte" e la formazione musicale "Piccola Orchestra Veneta", di Solighetto (Tv).  Attualmente è  impegnata nello sviluppo del progetto personale "Proprio Dietro Casa", finalizzato alla valorizzazione del Veneto, non solo come meta turistica, ma anche come "luogo dell'anima". Sofia coltiva la passione per i Paleoveneti, dalla cui sapienza antica trae spunti per itinerari e riflessioni sul mondo che la circonda.

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