L’opera che il regista Nazareno Balani ha dedicato alla salita simbolo delle colline del Prosecco è stata premiata con il Leone di Vetro come miglior cortometraggio
San Pietro di Feletto (Treviso), 6 settembre 2019 – “Ci sono luoghi che sono lì da sempre. Tutti lo sanno, tutti ci passano. Poi, un giorno, grazie ad un’idea, ad un atto di coraggio, diventano luoghi in cui passa la storia”.
Inizia così l’opera che il regista Nazareno Balani ha dedicato al Muro di Ca’ del Poggio. Un atto d’amore, di sincera passione, che ieri sera, all’Avanspettacolo Venice Cabaret, in occasione della 76^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ha ricevuto il premio Leone di Vetro come miglior cortometraggio per la particolare attenzione che dedica al territorio.
Balani, regista delle più grandi imprese dello sport mondiale, ha scoperto il Muro di Ca’ del Poggio in occasione di uno dei tanti passaggi del Giro d’Italia lungo quella che è ormai comunemente citata come la salita simbolo delle colline del Prosecco, una strada che s’inerpica sinuosa, per oltre un chilometro, tra i vigneti di San Pietro di Feletto.
E’ nato così “Non so come, ma è successo”, un cortometraggio che percorre le quattro stagioni (primavera, estate, autunno e inverno) del Muro di Ca’ del Poggio e lo celebra come simbolo di quattro elementi chiave del territorio: lo sport, l’economia, la religione e la cultura.
Le immagini di Balani spaziano tra le colline di San Pietro di Feletto, si soffermano sui grandi eventi sportivi che periodicamente percorrono il Muro di Ca’ del Poggio (dal Giro d’Italia alla Prosecco Cycling, dalla Gran Fondo Pinarello a tantissime altre gare ciclistiche), evidenziano la tradizione religiosa di un territorio che non solo ospita la millenaria Pieve, ma è stato anche luogo di preghiera e meditazione per il futuro Papa Giovanni XXIII, il “papa del sorriso”.
Luoghi e persone. Nel suo cortometraggio Balani, con la collaborazione di Christian Bohm (riprese e montaggio) e Fabio Zappacenere (riprese), ha dato anche voce al ciclista Piero Chiesurin e agli agricoltori Gino “Biaset” Casagrande e Clorindo Dall’Anese. Loro, il Muro di Ca’ del Poggio, lo conoscono da vicino, lo vivono quotidianamente e hanno espresso l’orgoglio di esserne parte, di aver contribuito alla sua crescente popolarità.
“Non so come, ma è successo” ha ricevuto il premio Leone di Vetro dalle mani di Giovanni Cher, presidente Albergatori di Treviso. Insieme a Balani, sul palcoscenico dell’Avanspettacolo Venice Cabaret, in una serata organizzata da Treviso Film Commission e tutta dedicata alla cinematografia veneta o attinente al territorio trevigiano, è salito anche Alberto Stocco, co-autore del cortometraggio e gestore, con la famiglia, del noto ristorante & resort che sorge in cima al Muro di Ca’ del Poggio. “Non so come, ma è successo” è la perfetta sintesi di un territorio dalle molte attrattive e che è anche capace di scrivere storie da film. Applausi.
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