Il Comune di Segusino, colpito lo scorso ottobre, durante la ‘Tempesta Vaia’, dall’esondazione del fiume Piave e storicamente soggetto a problemi nell’assetto idraulico del territorio, promuove insieme ad Assindustria Venetocentro e all’Università di Padova un innovativo progetto di conoscenza del rischio idraulico, per offrire strumenti all’Amministrazione e ai cittadini per prevenire i danni provocati dalle emergenze climatiche, legate in particolare a forti precipitazioni, spesso improvvise e imprevedibili.
La presentazione oggi a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Venetocentro a Palazzo Giacomelli, con il Sindaco di Segusino Gloria Paulon e la Presidente di Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova Treviso, Maria Cristina Piovesana.
Lo studio verrà curato dal Professor Andrea Marion, Ordinario di Ingegneria Idraulica all’Università di Padova e specializzato in idraulica ambientale. Verrà elaborato un modello di analisi dei dati che consideri sia il punto di vista fisico-ingegneristico come pure l’evoluzione storica e sociale dell’impatto dei corsi d’acqua sul territorio.
Il centro abitato di Segusino e la zona industriale sono infatti cronicamente afflitti dalla criticità nella gestione dei deflussi meteorici che investono il bacino dei locali torrenti. Al problema dell’invaso superficiale su strade e terreni si somma il problema dell’affioramento di falde freatiche superficiali caricate temporaneamente dalle precipitazioni. Tali fenomeni assumono dimensione particolarmente significativa ed impattante sull’area industriale di Segusino, posta a ridosso della strada di accesso al paese e che dal punto di vista idraulico rappresenta un’opera di ritenzione delle acque di scolo verso il vicino alveo del Piave.
Un’altra causa di rischio idraulico è appunto rappresentata dall’innalzamento occasionale del livello di questo fiume, le cui portate e livelli sono però condizionati da eventi atmosferici di portata molto più grande di quelle dei bacili dei locali torrenti. Se la criticità derivante dall’innalzamento del fiume è molto più rara rispetto al drenaggio delle acque meteoriche locali, quando accade produce effetti estremamente più gravi, potenzialmente devastanti per ampie parti del paese e della sua zona industriale.
Un rischio idraulico associato alla piena del fiume che ha assunto evidenza a fine ottobre 2018 (con la Tempesta Vaia), che ha visto la Regione Veneto, tramite il Genio Civile di Treviso, intervenire con soluzioni strutturali e lo stanziamento previsto di 4 milioni di euro per la costruzione di opere civili.
Segusino viene così a trovarsi in una ‘morsa d’acqua’, nella quale lo scenario più gravoso verrebbe a costituirsi nel momento in cui venissero a coincidere il verificarsi di una piena eccezionale del Piave, in risposta a piogge di lunga durata sul suo ampio bacino di captazione, ed il concomitante verificarsi di piogge molto intense nei piccoli bacini idrografici locali.
“Il rischio idraulico è un fattore che colpisce la vita e le attività del paese di Segusino con una frequenza significativa, condizionando le prospettive di sviluppo urbanistico futuro- dichiara il Sindaco Gloria Paulon – .L’Amministrazione Comunale di Segusino ha scelto di aderire alla necessità espressa da cittadini e aziende di poter valutare e contribuire attivamente alle scelte strutturali per salvaguardare il territorio dal rischio idraulico presente e poter programmare nel mondo più sostenibile lo sviluppo futuro anche per evitare fenomeni di calo demografico già presenti nelle aree di montagna come la nostra. L’obiettivo è di superare la logica dell’emergenzialità, e arrivare a rendere ogni investimento coerente con un quadro dell’assetto del territorio che sia a lungo termine”.
“E’ un’innovativa collaborazione per il bene della comunità, che potrebbe fare scuola anche in altre aree, che mette in rete un’Amministrazione Comunale, l’Università di Padova e le imprese con Assindustria Venetocentro – dichiara la Presidente degli Industriali di Padova e Treviso Maria Cristina Piovesana – . Questo progetto guarda avanti, studiando un territorio complesso dalle molte risorse idriche come Segusino, e anche gli effetti del possibile cambiamento del clima, che potrebbe toccare, e lo si è visto proprio in questo Comune, le attività economiche. Anche come Associazione, in un ampio impegno per la sostenibilità, dobbiamo considerare questo fattore e per questo l’alleanza tra imprese, università e Pubblica Amministrazione è strategica, in un legame di competitività reciproca tra imprese e territorio”.
Lo studio curato dal Professor Marion punta ad inquadrare le peculiarità del sistema idraulico di Segusino, fornendo alla cittadinanza elementi conoscenza dell’evoluzione del proprio territorio, e a soprattutto di una visione complessiva attuale che permetta di valutare impatti e conseguenze dei prossimi interventi strutturali. Da qui l’elaborazione di strumenti di gestione del territorio e di indirizzo delle future scelte urbanistiche riguardanti il potenziamento e la salvaguardia delle attività industriali ed artigianali insediate sul territorio interessato dal rischio idraulico.
La raccolta di un numero adeguato di dati sull’assetto topografico del territorio permetterebbe anche lo sviluppo di un modello numerico bidimensionale che simuli la concomitanza delle piene del Piave e degli invasi superficiali delle acque meteoriche provenienti dal bacino interno, così come verrebbero a verificarsi adottando diverse soluzioni strutturali ad opera del Genio Civile di Treviso.
“La capacità di formulare scenari realistici di criticità idraulica dipende dalla disponibilità di dati topografici, idrologici, idraulici e geotecnici – spiega il Professor Marion – . La prima fase dello studio consisterà nella raccolta di informazioni relative all’evoluzione recente e allo stato attuale del tratto del fiume Piave e dei locali torrenti. Sono informazioni da ricercare presso gli archivi comunali e parrocchiali, la Provincia di Treviso, la Regione Veneto, l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, i consorzi e le aziende municipalizzate di servizi, nonché dalla ricognizione delle pubblicazioni di varia natura riguardanti il territorio e da foto disponibili nelle famiglie del luogo. Sulla base dei dati raccolti sarà possibile valutare pericolosità degli eventi meteorici e vulnerabilità delle aree, in particolare quelle produttive. L’incidenza e frequenza degli eventi estremi fornirà all’Amministrazione Comunale le indicazioni sulle misure da adottare per la salvaguardia del patrimonio esistente e sui criteri da adottare per le nuove iniziative edificatorie”.
Con lo studio si offriranno quindi strumenti all’Amministrazione e ai cittadini al fine di prevenire i danni provocati da emergenze climatiche che si annunciano frequenti e difficilmente prevedibili.
I risultati saranno divulgati attraverso un incontro pubblico con la cittadinanza e l’edizione di un volume che combini contenuti culturali e tecnici. La durata prevista per l’elaborazione dei dati e delle linee guida è di circa 15 mesi.
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