#Valdobbiadene – Sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019 in piazza Guglielmo Marconi di Valdobbiadene, ritorna il “Carnevalissimo”: un appuntamento organizzato dalla Pro Loco di Valdobbiadene, con due giorni di festa e musica.
Nato nel 1946 con la prima storica sfilata organizzata da un comitato spontaneo che dall’anno successivo si formalizzò nella “Valdobbiadenese”, primo embrione dell’associazionismo locale tramutatosi nel tempo in Pro Loco.
Una tradizione vera e propria che nel suo piccolo nulla aveva da invidiare al carnevale di Viareggio, ma che nel tempo si è indebolita fino ad assopirsi, senza però essere dimenticata nella memoria di chi visse le epiche sfilate degli anni Sessanta e il rilancio degli anni Ottanta.
Si comincia sabato 23 febbraio dalle ore 20.30 con il Carnevalissimo Party per una serata di maschere e luci in compagnia della musica del deejay Umberto Ravazzolo.
Domenica 24 febbraio dalle 14.30, quindi, spazio alla tradizionale sfilata dei carri e dei gruppi mascherati che dal piazzale del Foro Boario giungeranno in piazza Marconi attraversando via Giuseppe Garibaldi.
Dalle 16.30, poi, sarà la musica dei Re dei Sette Mari – cartoon cover band premiata nel 2018 al Lucca comics and games – a coinvolgere tutti con un concerto spettacolare a tema cartoon e sigle televisive.
“Portare avanti la tradizione del Carnevale è un piacere – spiega Alessandro Tonella, presidente della Pro Loco di Valdobbiadene – anche se organizzare eventi come questo non è facile per motivi di sicurezza e complicanze burocratriche che mettono a dura prova il nostro impegno”.
“Il grazie va comunque a tutti i volontari e ai nostri collaboratori – conclude Tonella – e all’amministrazione comunale che ci è sempre vicina nell’organizzazione. L’invito a tutti i valdobbiadenesi è di essere presenti in piazza per continuare a sostenere e sentire nostra una manifestazione storica come il carnevale”.
“Voglio ringraziare la Pro Loco e tutti i volontari – aggiunge il sindaco del Comune di Valdobbiadene, Luciano Fregonese – perchè senza il loro impegno non sarebbe possibile continuare una tradizione lunga più di 70 anni. Per Valdobbiadene è un pezzo di storia che va tramandata e tenuta viva”.