l’aliquota I.V.A. per l’energia elettrica delle parti comuni condominiali passa dal 10% al 22%. Lo stabilisce una nota dell’Agenzia delle Entrate, passata sotto traccia, ma denunciata dall’ A.N.A.C.I. (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari) Veneto.
“Riteniamo indispensabile rendere nota questa novità – commenta Lino Bertin, Presidente di A.N.A.C.I. Veneto – a tutela dell’agire degli amministratori di condominio, giacché è evidente che la sua applicazione comporterà un aumento delle spese condominiali. Contestualmente ci impegniamo ad agire presso le autorità competenti, affinché venga rivista l’interpretazione restrittiva della norma, ritornando alla precedente situazione per gli immobili residenziali o a prevalenza tali; le parti comuni del condominio sono, infatti, parte integrante dell’unità abitativa.”
L’aumento dell’IVA sull’energia elettrica per le parti comuni condominiali si aggiunge al già avvenuto incremento degli “oneri di sistema” in bolletta, cioè le spese necessarie a mantenere l’infrastruttura tecnologica di trasporto dell’energia elettrica; considerando che i prezzi della luce sono ai massimi storici e gli aumenti in bolletta viaggiano a doppia cifra come dimostrano i dati rilevati nel 2018 in Italia da un’indagine condotta da Enea, l’ente pubblico che si occupa di monitorare il settore energetico italiano.