Si parte venerdì prossimo 30 novembre con gli impianti del Faloria a Cortina a fare da apripista: le Dolomiti si presentano al cancelletto di partenza della stagione invernale 2018/2019 in ottima forma e, clima e neve permettendo, già dal sabato dell’Immacolata, l’8 dicembre, le piste del bellunese saranno tutte aperte.
Per rassicurare gli amanti della montagna e gli appassionati di sci sullo stato di salute dell’offerta invernale delle Dolomiti, pesantemente colpite dal maltempo di fine ottobre scorso, sono scesi oggi in laguna per una conferenza stampa, ospiti dell’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, operatori turistici e rappresentanti di associazioni ed Enti: il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, il presidente del Consorzio Turistico Dolomiti Stars, Sergio Pra, il presidente dell’ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) del Veneto, Renzo Minella, il direttore della DMO (Destination Management Organization) provinciale, Giuliano Vantaggi.
“Siamo qui per dire che la montagna bellunese e veneta c’è e che la stagione invernale può iniziare senza affanni e ritardi – ha detto Caner –. Se confrontiamo le immagini presentatesi ai nostri occhi nei giorni della grande emergenza con quelle di oggi, verrebbe da pensare al miracolo, ma non è così: il passaggio dalla desolazione alla risurrezione non ha nulla di sovrannaturale, è solo il frutto della forza, del coraggio, della prontezza e della volontà di chi vive, lavora, amministra e fa impresa in quelle terre difficili ma affascinanti”.
“Questo evento calamitoso lascia uno strascico di danni e problemi che oggi siamo riusciti a tamponare – ha sottolineato Caner –, ma la cui reale entità sarà possibile valutare solo nei prossimi mesi. Questa, però, non dovrà essere una ripartenza qualsiasi, deve diventare l’occasione per ripensare e programmare l’offerta turistica montana in modo moderno e organizzato, ragionando sulle infrastrutture da realizzare ma anche sui servizi da qualificare e rendere maggiormente competitivi”.
Dello stesso avviso anche Padrin: “Il 29 ottobre scorso, giornata in cui il maltempo si è abbattuto pesantemente sulle nostre località – ha detto –, è uno spartiacque che segnerà il futuro della provincia di Belluno, che ci obbliga a progettare in modo complessivo il sistema dei servizi pubblici e delle reti territoriali, quella viabilistica, elettrica, acquedottistica, della telefonia”.
Per Sergio Pra dalla metà di dicembre le strutture ricettive saranno pronte a ricevere gli ospiti. “Stiamo raccogliendo le prenotazioni come è avvenuto negli anni scorsi e non ho notizie di disdette per i prossimi mesi – ha evidenziato –. Chi viene per sciare sulle nostre piste non avrà problemi, ma possiamo già mettere nel conto che i malanni provocati dal maltempo emergeranno più evidentemente per la prossima stagione estiva, quando sarà necessario intervenire per il ripristino di percorsi, sentieri e piste ciclabili seriamente danneggiate”.
17 imprese, 80 impianti, 60 milioni di euro di fatturato, 1.000 dipendenti: sono questi i numeri del settore veneto degli impianti di risalita resi noti dal presidente regionale di ANEF Minella, il quale ha quantificato in 2 milioni di euro l’entità dei danni subiti dagli impianti. “Ma sicuramente a primavera potremo fare un bilancio più preciso – ha affermato –. Ciò che conta oggi è poter annunciare che tutti i comprensori e tutte le aree sciistiche dolomitiche e bellunesi apriranno in situazioni di assoluta normalità”.
Dopo il Faloria, che come detto inizierà la stagione venerdì prossimo, sarà la volta degli impianti delle Cinque Torri, del Campolongo e Arabba il fine settimana successivo (1 e 2 dicembre), del Sella Ronda il 6 dicembre e, neve permettendo, di tutti gli altri comprensori il 7 dicembre.
Infine, Giuliano Vantaggi e Piero Rosa Salva hanno presentato il progetto, finanziato con fondi comunitari del POR FESR, “VeneziaDolomiti”, la cui finalità è quella di offrire pacchetti turistici per favorire la visita e l’esplorazione di due siti Unesco, la città di Venezia e le Dolomiti. “Un progetto che, unendo il fascino di due perle della nostra regione, punta a generare economia – ha detto Vantaggi –. È la concretizzazione del novo marchio regionale del turismo veneto ‘Venezia the Land of Venice’, di cui abbiamo sperimentato le potenzialità l’estate scorsa e che proponiamo per la prima volta in versione invernale”.
“Un pacchetto turistico di grande capacità attrattiva – ha concluso Caner – che sicuramente incontrerà l’interesse del mercato cinese. Alla Fiera di Shangai, infatti, ho potuto constatare che se nel Paese asiatico sta crescendo l’attenzione per l’offerta veneta, la montagna è una delle destinazioni più richieste. Dobbiamo lavorare e farci trovare pronti anche sul fronte della commercializzazione di prodotti come questo, le cui potenzialità sono davvero enormi”.