Democrazia, comunità, società e senso civico sono i principi che mettono al centro la persona e i suoi diritti fondamentali, mentre il volontariato è fra gli strumenti che possono tutelarli. L’Europa tra luci e ombre è stata lo scenario dello scambio Erasmus+ “Youth Paths for inclusive Europe”, presentato dal Comitato d’Intesa e ospitato a Bakuriani in Georgia dal 7 al 14 agosto. Venti giovani italiani e georgiani si sono confrontati per una settimana sui temi più caldi dell’attualità, aiutandosi con attività, dibattiti e giochi di ruolo. Sono stati realizzati alcuni video e campagne online per promuovere la difesa dei diritti umani, rimessi in discussione mai come in queste settimane, e diffondere messaggi di solidarietà e aiuto reciproco. Le due delegazioni hanno imparato molto dalle rispettive culture, usanze, tradizioni e religioni. «È stata un’esperienza molto arricchente per tutti, sia dal punto di vista della crescita personale, sia dal punto di vista professionale», afferma Stefano Dal Farra, collaboratore dell’Area Europa del Comitato d’Intesa e group leader della delegazione italiana. «Attraverso il dialogo interculturale, l’ascolto e l’apertura al prossimo, in solo pochi giorni, abbiamo trovato i modi e le strade da intraprendere verso una realtà e un mondo più giusto ed equo per tutti».
Finanziato dall’Agenzia nazionale giovani italiana, lo scambio è stato svolto in collaborazione con l’associazione georgiana “Society Bridge to the future” e ha visto riuniti per una settimana una ventina di ragazzi, provenienti da Italia e Georgia. Grazie alle iniziative proposte e coordinate dal Centro studi del Comitato, sempre più giovani si possono confrontare con una serie di opportunità analoghe in vari Paesi esteri, ma anche in Italia e perfino a Belluno. «Abbiamo un dialogo aperto con persone che provengono da ambiti diversi, con tradizioni diverse, maturate in vari contesti culturali e sociali», aggiunge il presidente Giorgio Zampieri, «tutti abbiamo notato un’attenzione particolare al sociale e nei confronti di chi lotta contro la sofferenza per colpa della malattia o delle dipendenze, delle povertà, per la tutela dei diritti umani. L’interessamento alla politica, alla civiltà e all’umanitarismo potrà essere trasferito con l’impegno nelle attività di volontariato o nella sfera pubblica, per dare una mano alla collettività. Non sono momenti sprecati, perché è proprio in queste occasioni che i giovani si lasciano coinvolgere, creando tra loro un rapporto in cui si confrontano e possono rappresentare e testimoniare le esperienze gli uni con gli altri. Forse chiedono solo di accettati e accompagnati in questo percorso, perché percepiscono il senso di responsabilità solidaristica che li attende».