“Quando senza polenta si moriva di fame”. Luca Nardi presenta il Diario di Caterina Arrigoni.
Nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra il comune di Refrontolo ed il circolo ricreativo culturale Arcobaleno organizzano per venerdì 9 marzo alle ore 20.30 presso la sala consiliare del Municipio una serata con lo storico Luca Nardi, curatore del volume “Quando senza polenta si moriva di fame”. Il libro, che prende le mosse dal diario di Caterina Arrigoni, racconta l’anno della fame, in Veneto e in Friuli; una testimonianza eccezionale di quanto avvenne tra Caporetto e la Liberazione. Si tratta di una delle poche, esaurienti testimonianze sul profugato dei civili di Valdobbiadene, del Vittoriese e di buona parte delle terre invase tra 1917 e 1918.
Caterina Arrigoni inizia a scrivere il 31 ottobre 1917. In origine è un progetto epistolare, da condividere con la cognata profuga a Como, ma a causa della chiusura degli uffici postali nei territori occupati si trasforma in un diario famigliare. Vi si raccontano le tragiche vicende della Grande Guerra nel terribile “Anno della fame”, fra l’ottobre 1917 e il novembre 1918. Uno spaccato che restituisce una testimonianza preziosa sulle tristi vicende di un tema attualissimo come quello del profugato, quando i migranti valdobbiadenesi furono respinti senza riuscire a integrarsi con le comunità del Vittoriese; mentre in Friuli poterono lavorare la terra dei residenti in cambio di cibo e di un tetto. La pubblicazione, finanziata dalla Regione Veneto nell’ambito delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra, è stata curata dagli storici Luca Nardi e Giancarlo Follador in collaborazione con il Comune di Valdobbiadene e con gli eredi bellunesi della famiglia Arrigoni, custodi per un secolo del manoscritto originale.
Uno dei manoscritti, per meglio dire, in quanto la pubblicazione integrale che appare nel nuovo libro si pone in maniera completamente diversa da quella curata nel 1994 da Follador in “Cara Pierina” (un’edizione di lusso sostenuta dalla banca popolare Celestino Piva e destinata ai soci dell’Istituto). Questo perché, dal 1918 in poi, Caterina Arrigoni continuò a rielaborare il suo diario per quasi trent’anni aggiungendo testimonianze postume e ricordi. Dopo un anno di lavoro, quindi, grazie all’opera di riadattamento ortografico del manoscritto a cura di Nardi e Follador, il nuovo volume si presenta oggi come il diario integrale e più completo di Caterina, più unico che raro per tematiche e periodo storico in quanto scritto da una donna. La serata di presentazione, condotta dalla giornalista Adriana Rasera, sarà arricchita dalle letture del gruppo “Vocidistorie” di Valdobbiadene.